Entro il 2025 circa 50mila camici bianchi saranno in pensione
Corsie, sale operatorie e ambulatori degli ospedali del Servizio sanitario nazionale (Ssn) rischiano di ritrovarsi senza medici nel prossimi sei anni . "Da quest' anno al 2025 saranno circa 52 mila i medici del Ssn che avranno diritto di andare in pensione. Questa stima è stata elaborata 'sterilizzando' la famosa riforma della 'quota 100' che potrebbe solo accelerare il processo. Già da questo nuovo anno saranno 7-8 mila le uscite che riguardano le classi del '53 e del '54". Lo spiega all' Adnkronos Salute Carlo Palermo , segretario nazionale dell' Anaao-Assomed . In Italia mancheranno sopratutto pediatri e medici d' emergenza-urgenza , ma anche anestesisti e internisti . La fuga dal Ssn non riguarda poi solo i camici bianchi, la Federazione nazionale Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi) da tempo denuncia il 'buco' di oltre 50 mila infermieri .
"La 'quota 100' - aggiunge Palermo - dovrebbe valere per tre anni e quindi i suoi effetti al momento sono più difficili da stimare.
Anche la Fimmg, la Federazione italiana dei medici di medicina generale , teme un esodo: " Nei prossimi cinque anni smetteranno di lavorare 14.908 medici di famiglia e - secondo i calcoli della Fimmg - 14 milioni di italiani potrebbero rimanere senza medico di base. Un trend destinato anche a peggiorare: al 2028 verranno a mancare 33.392 medici di famiglia. L' anno 'nero', in cui si registrerà il picco delle uscite, sarà per i medici di famiglia il 2022: solo in quell' anno ne andranno in pensione 3.902. Sicilia, Lombardia, Campania e Lazio le regioni che registreranno, sia nel breve sia nel lungo periodo, le maggiori sofferenze". "Per invertire la tendenza - conclude Palermo - è necessario un cambiamento totale della formazione post-laurea che deve diventare formazione-lavoro, gli specializzandi devono essere assunti con un contratto 'ad hoc' e lavorare all' interno del Ssn. Inoltre occorre aumentare le borse di studio portarle stabilmente a 10mila". L' Anaao-Assomed è uno dei sindacati di categoria che ha proclamato lo sciopero del 25 gennaio. Tra le motivazione "la bocciatura della legge di bilancio 2019, la drammatica situazione in cui lavorano i medici del Ssn e un contratto nazionale fermo da 10 anni".
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