"Il 97% delle cause intentate dai pazienti è senza esito, ma la reputazione dei medici è rovinata a vita"
I medici chiedono a Consulcesi di proseguire la battaglia contro lo spot di una società privata sui risarcimenti per casi di malasanità. Ieri l'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria (Iap) ha archiviato il caso dello spot dopo essere stato sollecitato dalla Rai che aveva sospeso in via cautelativa alla fine di dicembre la pubblicità di 'Obiettivo risarcimento' in seguito alle dure proteste degli Ordini dei medici. Consulcesi afferma di essere pronta a denunciare la vicenda alla Procura della Repubblica tenendo anche conto che "il 97% delle cause intentate dai pazienti è senza esito, ma la reputazione dei medici è rovinata a vita, perché internet comunica ma non cancella i fatti giudiziari infondati".
"Dobbiamo salvaguardare chi oggi non ha la serenità di curare secondo coscienza per paura di essere messo alla gogna. E non stupiamoci poi se i medici migliori se ne vanno all'estero o se i familiari dei pazienti aggrediscono gli operatori sanitari impegnati solo a fare il loro dovere, sottopagati e spesso costretti a turni di lavoro massacranti", dice Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi. E lancia un appello: "È ora di cambiare. Basta con la caccia al medico, collaboriamo invece a generare un sistema virtuoso attraverso la creazione di un Tribunale della Salute, luogo di confronto e non di contrapposizione per medici e pazienti". E ancora: "Siamo pronti ad essere promotori di questa iniziativa, contando sul supporto dei rappresentanti delle istituzioni medico-sanitarie, dei sindacati e delle associazioni a tutela dei pazienti. E anche il mondo dell'informazione non può esimersi dal fornire un contributo fondamentale evitando di accogliere messaggi che, anche solo indirettamente, possano minare le fondamenta del sistema salute in particolare nell'ambito del servizio pubblico"
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