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Enpam: arrivano nuove prestazioni per la quota A

Previdenza Redazione DottNet | 28/01/2019 15:02

D’ora in poi la tutela continuativa per la non autosufficienza verrà garantita in due modi

“Il 2019 inizia con una buona notizia per gli iscritti Enpam. Con l’approvazione del ministero del Lavoro, che è arrivata a fine dicembre, sono finalmente operative le nuove norme per le prestazioni assistenziali di Quota A”. Lo comunica l’Ente previdenziale. “Come avevamo promesso, abbiamo esteso la platea dei potenziali beneficiari degli aiuti economici, prevedendo allo stesso tempo alcune restrizioni proprio a tutela di chi ha pieno diritto ai sussidi della Fondazione”, ha scritto il presidente della Fondazione Enpam, Alberto Oliveti in una nota informativa indirizzata agli Ordini provinciali dei medici e degli odontoiatri. Le modifiche sostanziali riguardano i requisiti di accesso alle prestazioni assistenziali. D’ora in poi la tutela continuativa per la non autosufficienza verrà garantita in due modi:
 
1)con l’assegno di Long term care erogato dall’assicurazione offerta gratuitamente dall’Enpam a tutti i contribuenti attivi e buona parte dei pensionati oppure, per chi è non è coperto dall’assicurazione

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2)con sussidi erogati direttamente dall’Enpam per la casa di riposo o l’assistenza domiciliare
 
In quest’ultimo caso il tetto di reddito per poter far domanda è stato aumentato rispetto a prima, ampliando così la platea dei beneficiari.
In generale sono state fatte
modifiche per andare incontro alle famiglie con invalidi, innalzando i limiti di reddito in modo che il peso dell’invalidità conti il doppio rispetto a prima. Per i familiari che hanno diritto all’assistenza domiciliare non è più previsto il divieto di cumulo con forme analoghe di assistenza. Tra i beneficiari dei sussidi previsti in caso di disagio sono stati formalmente aggiunti gli studenti che hanno scelto di iscriversi alla Fondazione.
 
Per evitare abusi che vanno a scapito di tutti, d’ora in poi i pensionati potranno chiedere un sostegno solo se hanno un’anzianità di iscrizione all’Albo precedente al pensionamento di almeno dieci anni. “Proseguiamo dunque il nostro impegno nell’assicurare agli iscritti tutele eque e un sostegno concreto nel momento del bisogno”, ha concluso Oliveti.

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