Studio su longevità legata ai dottori sul territorio. In Italia c'è una densità molto più alta degli Usa, con 73 medici ogni 100.000 abitanti, contro i 41 in Usa
Il medico di famiglia rende longevi, più ce ne sono sul territorio più aumenta l'aspettativa di vita. Lo rivela una ricerca sulla rivista Jama Internal Medicine: a 10 medici di medicina generale (MMG) in più per 100mila individui si associa una aspettativa di vita di 51 giorni maggiore. Per contro, ogni 10 specialisti in più l'aspettativa di vita sale solo di 19,2 giorni. La ricerca è stata condotta da Sanjay Basu della Stanford University in California. Gli esperti hanno osservato l'andamento della mortalità in relazione ai cambiamenti del numero dei medici di famiglia dal 2005 al 2015 (la densità è passata da 46,6 a 41,4 per 100 mila), trovando un legame tra aspettativa di vita e densità di medici nel territorio di residenza.
"Questo lavoro evidenzia che negli Stati Uniti sono cresciute le diseguaglianze territoriali nella presenza dei medici - spiega all'ANSA Francesco Moscone della Brunel University London - rimandando a possibili ripercussioni sull'aspettativa di vita, particolarmente nelle zone rurali e a bassa densità. Come in Usa, negli anni anche nel nostro Paese abbiamo assistito ad una diminuzione dei medici di famiglia sul totale della popolazione. Tuttavia, i dati Istat più recenti (2016) mostrano che abbiamo una densità molto più alta degli Usa, con 73 medici ogni 100.000 abitanti, contro i 41 in Usa. Anche in Italia le differenze geografiche sono significative: si passa da 53,9 a Bolzano fino a 82,2 in Calabria. In generale ci sono più medici per numero di abitanti a Sud che nel Centro-Nord, e il Nord Est è l'area con meno medici". "Con la diminuzione della densità di medici e le significative eterogeneità geografiche - conclude - potremmo nel tempo diminuire l'aspettativa di vita se non perdere il primato di sistema sanitario migliore nel mondo".
I medici di famiglia dai 45.203 che erano nel 2013 sono diventati 37.983 nel 2023 (-7.220). In calo anche i pediatri (-999 in 10 anni per un totale nel 2023 di 6.706 unità)
Aodi: “I numeri parlano chiaro: il sistema sanitario italiano è al collasso. Il numero dei medici di medicina generale è in drastica diminuzione e, con esso, la qualità dell’assistenza primaria ai cittadini"
Luigi Sparano (Fimmg Napoli): «Ribellarsi ora o i cittadini resteranno senza assistenza»
Quici: “Gli oltre 40mila MMG che entrerebbero nella dipendenza potrebbero diventare competitor dei dipendenti nella gestione dei fondi contrattuali e nei percorsi di carriera"
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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