Sono responsabili del 70% del cancro al collo dell'utero
Cala di circa il 20% la diffusione di due ceppi di papilloma virus umano (hpv) collegati al cancro del collo dell'utero e contenuti nel vaccino impiegato negli Usa dal 2006. Lo ha verificato uno studio americano dei Centers for disease control (Cdc), pubblicato sulla rivista Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention. Un dato che dimostra l'efficacia della vaccinazione contro quest'infezione che, se non passa, può portare allo sviluppo di un tumore. Già precedenti studi indicavano che l'incidenza delle lesioni pre-cancerose fosse in calo. In questa nuova ricerca si è visto che i ceppi 16 e 18, responsabili di circa il 70% di tumori del collo dell'utero nel mondo e presenti nel vaccino quadrivalente, sono in calo.
Sono stati analizzati i dati raccolti su 10.000 campioni raccolti tra il 2008 e 2014 da donne tra i 18 e 39 anni, cui erano state trovate cellule anomale o precancerose, da cui può svilupparsi un'infezione persistente da hpv e poi il cancro. I ricercatori hanno così visto che il numero di casi con cellule anomale era sceso del 21% nelle donne vaccinate, e del 4% in quelle non vaccinate, probabilmente, in quest'ultimo caso, per lo sviluppo di un'immunità di gregge. Il calo delle cellule anomale da ceppi 16 e 18 di hpv è stato significativo in tutte le fasce d'età, tranne in quella tra i 35 e 39 anni, perchè non avevano diritto al vaccino per la loro età
fonte: Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention
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