Il professionista fa poi dietro front e rinuncia all'esperimento. Grillo: 'no agli stregoni'
Prima annuncia su Facebook il via ad un 'esperimento' per cui cerca un bimbo con la parotite in corso, poi lo sospende e minimizza, ma senza rivelare i dettagli su quali fossero le sue intenzioni. Tra il post del medico no vax Fabio Franchi e la ritrattazione, scoppia una bufera, con prese di posizione di ricercatori, parlamentari e della stessa ministra Grillo. Il testo del messaggio diffuso sul social è chiaro. "Sto cercando un bambino/a - rigorosamente volontario/a - che abbia la parotite IN ATTO e sia residente nelle Marche (o zone limitrofe).
Si tratta - scrive il medico triestino, autore fra gli altri di un libro negazionista sull'Hiv - di esperimento che rispetta la convenzione di Oviedo e non infrange le regole del Codice di Norimberga".
"Non è il momento di dire basta? - afferma Silvestri -. Ma cosa altro deve fare l'ex-medico Fabio Franchi perché intervenga una qualche Procura della Repubblica per iniziare un provvedimento penale nei suoi confronti? Questo è il signore che ha scritto un libro per 'dimostrare' che HIV e AIDS non esistono, così diffondendo in Italia teorie che hanno provocato centinaia di migliaia di morti nel mondo. Le teorie seguite dal camionista anconetano Claudio Pinti, ora in galera per aver infettato diverse persone con HIV".
"Questo Franchi - insiste l'immunologo vicino al M5S -, non pago dei disastri fatti dalla sua teoria preferita, il negazionismo dell'AIDS - aggiunge Silvestri -, è diventato uno degli interpreti di punta del mondo no-vax, e di recente ha addirittura mandato una 'diffida legale' a medici come Burioni, Lopalco, Ricciardi, Villani perché (secondo lui) diffondono pseudo-scienza sui vaccini. Robe dell'altro mondo". Sulla spinta dell'ondata di indignazione, arriva poi la marcia indietro del medico, in pensione dal 2011 dopo aver prestato servizio agli Ospedali Riuniti di Trieste. "Ho sospeso la ricerca, non mi aspettavo questa reazione - spiega Franchi all'Ansa -. Non è un esperimento, è una cosa molto più banale, fra qualche giorno, quando potrò, darò tutti i dettagli. Non si tratta né di esperimenti né di terapie, rispetto la legge e il codice deontologico, e quindi non c'è niente di cui aver paura o da nascondere. Ma i dettagli li saprete fra qualche giorno. Sto facendo una ricerca estesa, perché su questa malattia manca la documentazione, non si sa niente dell'epidemiologia".
A chiudere la porta a qualsiasi ipotesi di test ha pensato comunque la ministra Grillo con una nota. "Voglio rassicurare tutti i genitori e i cittadini sul fatto che in questo Paese non è assolutamente consentito effettuare ricerche o esperimenti scientifici al di fuori delle regole stabilite dalle leggi. Ho già dato mandato ai miei uffici per le verifiche del caso - aggiunge il ministro - e sollecito inoltre la Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo) ad attivarsi per i necessari approfondimenti sull'autore del post". E ancora: "Nessuno in Italia può pensare di fare lo stregone giocando con le vite dei pazienti e speculando sulle paure o i dubbi dei cittadini".
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