Cittadini: "Abbiamo dimostrato massima disponibilità ai sindacati, ai quali abbiamo chiesto di fare fronte comune". Ma le associazioni di categoria non ci stanno
Il rinnovo del contratto nazionale del personale che opera nella componente di diritto privato del Servizio sanitario nazionale (Ssn) è "una assoluta priorità". Così Barbara Cittadini, presidente AIOP-Associazione Italiana Ospedalità Privata, in merito al blocco delle trattative per il rinnovo del contratto del personale dipendente AIOP e ARIS. "Negli ultimi anni - afferma Cittadini in una nota - le nostre strutture sanitarie hanno subìto l'imposizione di tetti di budget e blocchi delle tariffe: con un tetto di spesa, imposto dal DL 95 del 2012, che, nella migliore delle ipotesi, cristallizza i budget al 2012 abbattuti di un ulteriore 2%. Senza contare che le tariffe, che variano da regione a regione con un delta anche del 30%, sono datate e costruite in base a meccanismi, che non tengono in considerazione le reali componenti di costo delle prestazioni che le strutture erogano per il Ssn".
"Abbiamo dimostrato massima disponibilità ai sindacati, ai quali abbiamo chiesto di fare fronte comune - continua Cittadini - ritenendo, con senso di responsabilità, doveroso il rinnovo del contratto nei confronti di quei professionisti, 58 mila operatori di personale non medico, che lavorano nelle nostre strutture.
Immediata la replica dei sindacati: "Abbiamo letto con disappunto i contenuti di una dichiarazione fatta da Aiop nazionale, in merito al mancato rinnovo del Contratto Nazionale Aris-Aiop. In quella dichiarazione si riafferma che il costo del rinnovo del Ccnl, scaduto da oltre dodici anni, deve essere sostenuto integralmente dal sistema delle Regioni e, quindi, che la quota di risorse che gli imprenditori della sanità privata accreditata sono disposti a stanziare per porre fine ad una vicenda indegna quale quella di cui stiamo parlando ammonta a zero euro". È quanto affermano Michele Vannini, Marianna Ferruzzi e Mariavittoria Gobbo di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, in una nota.
"Zero euro: questo è il riconoscimento - sottolineano i sindacati - che gruppi industriali, che in base ad uno studio di Mediobanca fatturavano 3,9 miliardi di euro nel 2014, sono disponibili a corrispondere di tasca propria dopo dodici anni di stipendi bloccati a chi lavora per loro 24 ore al giorno, 365 giorni l' anno. Zero euro è il valore della credibilità delle parole di Aiop quando scrive che 'il rinnovo del contratto è una priorità' e subordina qualsiasi incremento al fatto che lo paghino integralmente le casse pubbliche".
Come Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, proseguono, "abbiamo recentemente dichiarato ad Aiop e Aris la nostra indisponibilità ad avallare questo approccio totalmente irresponsabile alla trattativa. Ci siamo a più riprese detti pronti a sottoscrivere un avviso comune che si occupasse delle criticità del settore, ma non ad assumere posizioni congiunte che, nelle intenzioni datoriali, hanno il solo scopo di battere cassa, mentre i lavoratori non arrivano a fine mese e qualcuno gioca sulla loro pelle per aumentare i profitti. Non ci sfugge che ognuno debba fare la propria parte, anche il sistema delle regioni; ma è vergognosa questa totale deresponsabilizzazione da parte degli imprenditori del settore. Le lavoratrici e i lavoratori sono stanchi di questo disgustoso balletto: per questo, le iniziative di mobilitazione già oggi in essere in tutto il paese sono destinate ad aumentare di numero e d' intensità fino alla soluzione di una vicenda vergognosa".
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