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Aiop, metà della spesa privata sanitaria va in farmaci e dentista

AIOP Redazione DottNet | 18/06/2025 17:46

In valori assoluti, questo significa più di 25 miliardi di euro l'anno, una cifra che pesa sui bilanci delle famiglie. Lo rivela il rapporto del Centro Studi Aiop

Le famiglie italiane continuano da anni a sostenere in prima persona gran parte dei costi sanitari non coperti dal Servizio Sanitario Nazionale ma "non è una fuga" dalla sanità pubblica. Oltre il 54% della spesa sanitaria privata, infatti, è destinato a prestazioni che non rientrano nei Livelli Essenziali di Assistenza garantiti dallo Stato, in particolare farmaci e dentisti. In valori assoluti, questo significa più di 25 miliardi di euro l'anno, una cifra che pesa sui bilanci delle famiglie. Lo rivela il rapporto del Centro Studi Aiop (Associazione Italiana Ospedalità Privata), dal titolo 'La spesa per beni e servizi sanitari: il finanziamento da sempre ibrido del sistema salute', presentato a Roma.

Nel dettaglio, a trainare la spesa sono i farmaci e i presidi medici non rimborsabili, che rappresentano il 33,5% della spesa privata totale, seguiti dalle cure odontoiatriche, con un'incidenza del 21%: due voci che da sole assorbono oltre la metà della spesa sanitaria privata.

Subito dopo, si collocano le visite specialistiche, i servizi diagnostici e paramedici, che includono analisi, esami strumentali e trattamenti riabilitativi spesso erogati fuori dal circuito della sanità pubblica. Se, in base a diverse analisi, queste spese derivano da liste d'attesa troppo lunghe, che spingono i cittadini a rivolgersi al privato per ricevere cure in tempi compatibili, per Aiop "non si tratta solo di una fuga" dal pubblico. "Una parte consistente di queste prestazioni - spiega Gabriele Pellissero, presidente dell'Aiop - nasce anche da scelte individuali di consumo, come la preferenza per un professionista specifico. In altri casi, è dettato da trattamenti innovativi ancora esclusi dai Livelli essenziali di assistenza".

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Ospedali privati, spesa sanitaria privata stabile al 2% del Pil

La spesa sanitaria privata è aumentata nel tempo in valori assoluti ma è stabile rispetto al Pil, anzi nel 2024 ha visto anche un lieve rallentamento, registrando il livello più contenuto degli ultimi 15 anni e scendendo sotto il 2%. Rappresenta stabilmente 1/4 della spesa sanitaria totale e si qualifica come una "componente strutturale e difficilmente comprimibile delle decisioni o necessità delle famiglie". Questo il cuore del rapporto del Centro Studi Aiop (Associazione Italiana Ospedalità Privata), Il dato chiave è che questa spesa privata non è marginale né occasionale ma è "strutturale". E lo dimostra anche il trend decennale: "Mentre la spesa pubblica mostra variazioni più ampie, quella privata rimane stabile intorno al 2% del Pil". In termini assoluti sia la spesa pubblica sia la spesa privata sono aumentate nel tempo": dal 2019 al 2024, la prima è aumentata del 20,4% e la seconda del 11,9%. Si tratta, tuttavia, di un incremento che risulta inferiore rispetto all'aumento del Pil per entrambe. "Rispetto al Pil, la spesa pubblica riporta nel 2023 uno dei valori più bassi di sempre, anche se lievemente in ripresa nel 2024, mentre la spesa privata registra il livello più contenuto degli ultimi 15 anni, scendendo addirittura al di sotto del 2%", spiega Aiop. Il motivo, ha evidenziato in conferenza stampa il presidente Aiop Gabriele Pellissero, è che la spesa privata "va di pari passo al potere d'acquisto delle famiglie: cresce quando cresce il Pil, da cui la stabilità del rapporto spesa privata/Pil nel tempo". Infine, conclude il rapporto Aiop, "non c'è alcuna compensazione tra la spesa delle famiglie e il definanziamento del Servizio sanitario nazionale, ma al contrario la spesa privata non riesce a compensare la riduzione degli spazi della tutela pubblica".

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