Rapporto del Ministero della Salute: dal 15,8% del 2016 al 17,3% del 2017. Cala il tasso di ospedalizzazione
Rapporto del Ministero della Salute: dal 15,8% del 2016 al 17,3% del 2017. Cala il tasso di ospedalizzazione
Gli italiani continuano a spostarsi per le cure, e si spostano soprattutto quelli che stanno affrontando terapie oncologiche. E' quanto emerge dal nuovo Rapporto sulle Schede di Dimissioni Ospedaliere, pubblicato dal Ministero della Salute (clicca qui per scaricare il rapporto completo). Cresce, infatti la percentuale di quanti si spostano per fare la chemio. A fronte di 49.965 dimissioni in regime di ricovero, la mobilità interregionale nel 2017 è pari al 17,3% contro il 15,8% del 2016. Cala lievemente, invece, quella per il day hospital con una mobilità del 6,6% (era 7,1% nel 2016).
Circa un paziente su 3 che affronta la radioterapia in day hospital 'migra' per raggiungere centri di eccellenza che spesso si trovano in altre regioni. Colpisce, ma non stupisce, che molti viaggi da una regione all'altra siano affrontati dai malati oncologici, indirizzati in centri di eccellenza lontani da casa. Oltre mezzo milione sono i ricoveri a causa di una diagnosi di tumore, di cui il 10% in una regione diversa da quella di residenza. Ma la mobilità aumenta quando si tratta di scegliere dove effettuare le cure.
Per la radioterapia, nel 2017 il numero di dimissioni in regime ordinario o di ricovero ammonta complessivamente a 10.889 unità, con una mobilità del 26,7% (era del 27,9% nel 2016). Mentre con il regime ambulatoriale o day hospital si osserva un numero di 2.934 unità, con una mobilità del 31,8% (era del 25,5% nel 2016). Nel 2017 resta, invece, più o meno stabile rispetto al 2016 la percentuale di mobilità per alcuni tipi di ricovero: attorno all'8% per gli acuti, al 15% per la riabilitazione in regime ordinario, al 10% per la riabilitazione in regime diurno e al 5% per la lungodegenza.
Scende il numero dei ricoveri: nel 2017 -171 mila ricoveri
Dai dati delle schede di dimissione ospedaliere relative all’anno 2017 si osserva una generale diminuzione del volume di attività erogata: il numero complessivo di dimissioni per Acuti, Riabilitazione e Lungodegenza si riduce di circa il 2%, circa 171 mila ricoveri in meno rispetto al 2016. Aìnche il corrispondente volume complessivo di giornate mostra una analoga riduzione di circa il 2%. Più nel dettaglio, la riduzione più consistente si osserva per l'attività per Acuti in regime diurno (dimissioni -6,7%, giornate - 13,1%), poi per la lungodegenza (dimissioni -5,4%, giornate -17,5%) e per la Riabilitazione in regime diurno (dimissioni -4,6%, giornate -3,1%
Tasso ospedalizzazione in calo.
Rispetto al 2016, nel 2017 il tasso di ospedalizzazione per Acuti, standardizzato per età e sesso in Italia si riduce da 126 a 123,2 dimissioni per 1.000 abitanti, suddiviso in 94,2 dimissioni (per 1.000 abitanti) in regime ordinario e 29 in regime diurno (nell'anno precedente i valori erano, rispettivamente, 95 e 31 dimissioni per 1.000 abitanti); si osserva, inoltre, una discreta variabilità regionale Il trend del tasso di ospedalizzazione, standardizzato per età e sesso e mostra un andamento decrescente, che interessa sostanzialmente l’attività per Acuti, sia in regime ordinario che diurno, che passano, rispettivamente, da 115,8 e 48,8 per mille abitanti nel 2010 a 94 e 29 nel 2017. Il tasso di ospedalizzazione complessivo si riduce da 171,9 per mille abitanti nel 2010 a 129,4 nel 2017.
Si riduce l’inappropriatezza dei ricoveri.
L’appropriatezza del setting assistenziale del ricovero ospedaliero migliora ulteriormente, come indica l’andamento dei ricoveri afferenti ai DRG a rischio di inappropriatezza se erogati in Regime di ricovero ordinario : in particolare, confrontando i dati dell'anno 2017 con quelli dell'anno precedente, si osserva un aumento della percentuale di regime diurno in 33 dei 108 DRG a rischio inappropriatezza; inoltre, fra i restanti 75 DRG, ulteriori 41 DRG, pur presentando una quota di regime diurno inferiore rispetto al 2016, sono caratterizzati da una riduzione del volume di ricoveri ordinari: in media la riduzione osservata è pari a 6,8%; infine, si può osservare che 80 DRG mostrano una riduzione del numero totale di ricoveri erogati rispetto all'anno precedente. Presumibilmente ciò sta ad indicare il trasferimento della casistica dal setting ospedaliero al setting ambulatoriale: il numero totale di ricoveri afferenti ai 108 DRG a rischio inappropriatezza si riduce di circa il 6,3%, passando da 2.314.129 unità a 2.167.274 unità.
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