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Italiani fanno più prevenzione e screening. App mediche indietro

Sanità pubblica Redazione DottNet | 29/03/2019 12:22

Lo rivela l'indagine "Tech4life", condotta da Community Media Reasearch in collaborazione con Confindustria dispositivi medici

Promossa la prevenzione in campo sanitario ma c'è ancora molta timidezza sulla medicina predittiva (quella che fa notare le predisposizioni ad alcune patologie) e su quella partecipativa, che consente di condividere dati sanitari e di usare le nuove tecnologie per monitorare il proprio stato di salute. E' questa la fotografia degli italiani che viene dall'indagine "Tech4life", condotta da Community Media Reasearch in collaborazione con Confindustria dispositivi medici e presentata oggi a Milano nell'ambito dell'evento "Tech4life: la salute tra informazione e tecnologia". Secondo l'analisi, gli italiani fanno passi avanti sulla prevenzione (il 62,6% ha fatto esami di propria iniziativa negli ultimi 5 anni) e la predisposizione agli screening (il 91% è favorevole), ma non sono ancora del tutto pronti alla medicina predittiva e partecipativa. Infatti, il 59,4% degli intervistati è contrario alla condivisione dei dati sulla propria salute e l'uso del mobile health risulta ancora molto limitato: solo il 7,6% usa app mediche e il 14,3% usa lo smartphone per fare monitoraggi sulla salute.

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Disposti a personalizzare i dispositivi medici anche di tasca propria (38%), gli italiani sono culturalmente indecisi sulla medicina predittiva: i giovani di 18-35 anni sono quelli più a favore di test che predicono patologie più o meno gravi, mentre gli over 55 sono i meno pronti a questo cambio di paradigma.  Ancora troppi gli italiani che cercano su internet informazioni sulla propria salute (57,1%) e al tempo stesso rinunciano alle cure per motivi economici (71,8%), considerando 'Dottor Google' una reale alternativa, per cui la gratuità della rete spesso sostituisce le spese necessarie per un consulto medico. La navigazione in internet avviene soprattutto per approfondire le nozioni su cure e terapie (55,9%) e fare diagnosi sul proprio stato di salute (54,5%). Gli internauti della salute sono per lo più maschi, tra i 18 e i 36 anni e del Sud. "Dobbiamo fare in modo che l'informazione corretta ed equilibrata sulle nuove possibilità di prevenzione e cura diventi sempre più centrale soprattutto sul web, dove le persone cercano sempre più spesso la risposta ai proprio bisogni di salute", ha detto il neopresidente eletto di Confindustria dispositivi medici, Massimiliano Boggetti.

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