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Carenze medici: i giovani Anaao bocciano le soluzioni del Governo

Professione Redazione DottNet | 01/04/2019 13:18

Siamo contrari alla proposta di incrementare del 20% gli ingressi alla Scuola di Medicina e Chirurgia

 I giovani medici dell' Anaao bocciano le soluzioni del Governo sulla carenza di medici specialisti e sul cosiddetto imbuto formativo. Ed esprimono "profonda preoccupazione per le dichiarazioni del ministro Giulia Grillo" sul tema. "In particolare, dichiariamo la nostra contrarietà alla proposta di incrementare del 20% gli ingressi alla Scuola di Medicina e Chirurgia. Uno spreco stimabile in circa 300 milioni di euro per ogni singolo ciclo di 6 anni, i cui risultati si vedrebbero tra 10 anni, quando la carenza attuale comincerà a rientrare", si legge in una nota. "L' imbuto formativo - spiegano i giovano medici - ad oggi è valutabile in circa 10.000 medici, cui è negata la possibilità del proseguimento nel loro percorso formativo post-laurea necessario per accedere al mondo del lavoro stabile. L' incremento a circa 7.000 contratti di specializzazione annuali, previsto nella recente legge di Bilancio, è certamente un passo in avanti, comunque assolutamente insufficiente per far fronte alla prossima uscita dal Ssn di decine di migliaia di specialisti, almeno 52.500 entro il 2025".

Servirebbero, continuano i giovani dell' Anaao "almeno 10.000 contratti per tentare di sostituire le uscite per pensionamento, accelerate dalla 'Quota 100', e invertire la tendenza all' espansione dell' imbuto formativo che entro pochi anni rischia di raggiungere la ragguardevole cifra di 20.000 unità. Ma su questo specifico punto la reticenza continua - osservano - Anche la proposta di permettere l' assunzione nel Ssn di medici neolaureati e abilitati con 'mansioni non specialistiche' appare l' ultima espressione di un processo di dequalificazione del lavoro medico e di ulteriore svilimento economico di quel capitale professionale che regge tutti i giorni dell' anno, notti e festivi compresi, le sorti del Servizio sanitario tenendo aperti i cancelli della 'fabbrica della salute'. Senza contare i rischi sulla sicurezza dei pazienti se, in contesti organizzativi disastrati, la responsabilità delle cure fosse affidata a personale medico privo di competenze specialistiche".

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"Gli studi dell' Anaao Assomed - proseguono i giovani medici - dimostrano in modo inoppugnabile che non mancano laureati in Medicina, visto che nei prossimi 5 anni ne formeremo oltre 52.000 che si aggiungeranno a quelli già ora ingabbiati nell' imbuto formativo. Mancano gli specialisti a causa di una programmazione dei fabbisogni effettuata in modo scriteriato negli ultimi 10 anni con responsabilità che ricadono su tutti i governi, sia di centro-destra che di centro-sinistra". "E la soluzione non può essere la frammentazione e la diversificazione dei processi formativi post laurea con doppi o tripli canali, delegati ad accordi tra le Regioni e le Università locali - si legge ancora nella nota - La qualità della formazione deve essere garantita con standard elevati e con controlli nazionali, favorendo fin dai primi anni di corso la pratica clinica degli specializzandi in una rete di ospedali d' insegnamento che risponda a criteri di accreditamento omogenei". "Quanto tempo dovrà ancora passare per prendere atto della condizione che stiamo vivendo?", chiedono i giovani camici bianchi Anaao. "Ignorare la realtà inseguendo inutili e costose chimere demagogiche porta solo al collasso del Servizio sanitario nazionale"

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