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Napoli, Mmg precari da 20 anni in piazza il 10 maggio

Medicina Generale Redazione DottNet | 04/04/2019 11:33

Caiazza: "denunciamo il fatto che la Regione Campania non pubblica le aree carenti. Entro il 31 marzo avrebbe dovuto pubblicare l' elenco del 2019 ma ancora non è stato pubblicato quelle del 2018 ne assegnate quelle del 2017"

Quattromila medici di famiglia in attesa di lavoro, con storie di precariato che sfiorano i 20 anni: ancora non collocati a 55 anni. E tutto questo, paradossalmente, in una Regione, la Campania, dove non mancano le zone sfornite di medici di medicina generale. "Ma la Regione, nonostante la normativa lo preveda, non pubblica con regolarità l' elenco delle aree carenti: a oggi non sono stati ancora assegnati i posti vacanti del 2017, gli ultimi pubblicati". E' la denuncia di Salvatore Caiazza, portavoce del movimento 'Medici senza carriere' - denominazione scelta per evidenziare 'lo stagno' in cui sono costretti questi professionisti partenopei anche per le lentezze burocratiche amministrative - che il 10 maggio scenderà in piazza per una manifestazione con un appuntamento al Centro direzionale di Napoli, sede della Giunta regionale.

Da tempo, spiega all' Adnkronos Salute Caiazza, medico di famiglia napoletano che oggi esercita in provincia di Mantova, "denunciamo il fatto che la Regione Campania non pubblica le aree carenti. Abbiamo due anni di ritardo. Entro il 31 marzo avrebbe dovuto pubblicare l' elenco del 2019 ma ancora non è stato pubblicato quelle del 2018 ne assegnate quelle del 2017, le ultime pubblicate. Tutto ciò crea un problema occupazionale per noi, ma anche disagi ai cittadini che hanno difficoltà a trovare un medico di famiglia o devono riferirsi a colleghi stracarichi di pazienti, che faticano a seguirli", aggiunge Caizza sottolineando che "la Regione nega il problema o, in alcuni casi, fonti sindacali parlano di carenza di personale negli uffici che renderebbe difficile all' amministrazione stare nei tempi". Il risultato "è una graduatoria di quattromila medici di famiglia. Per fare un paragone il Lombardia sono meno di 800 l' anno (molti tra l' altro 'fuori sede') e tutti trovano collocazione in tempi ragionevoli. E' una differenza inaccettabile nello stesso Paese", conclude.

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