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Emendamento M5S: altri paletti contro i capitali in farmacia

Farmacia Redazione DottNet | 16/05/2019 22:52

Il testo prevede che i titolari di farmacia e le società di capitali possano controllare non più del 5% delle farmacie esistenti su base comunale e comunque non più del 10% delle stesse su base nazionale

"Non piu' del 5 per cento delle farmacie esistenti nel territorio di un medesimo comune e comunque non piu' del 10 per cento delle stesse su base nazionale". E' la 'stretta' sul controllo delle farmacie da parte di singoli e gruppi prevista da un emendamento M5S al Dl crescita depositato nelle commissioni Bilancio e Finanze della Camera (il tetto e' ora al 20%)

L’emendamento sostituisce i commi  i commi 158 e 159 della legge sulla concorrenza 2017 e prevede che i titolari di farmacia e le società di capitali  possano controllare non più del 5% delle farmacie esistenti su base comunale e comunque non più del 10% delle stesse su base nazionale.

In caso di mancato rispetto del limite, l’Agcm adotta la procedura di diffida e le sanzioni previste (sanzione amministrativa pecuniaria fino al 10%  del fatturato realizzato in ciascuna impresa o ente nell’ultimo esercizio chiuso anteriormente alla notificazione della diffida). In luogo di queste sanzioni, in caso di inosservanza delle nuove norme entro 36 mesi, l’Agcm può applicare una sanzione di 100 mila euro per ogni esercizio di farmacia di cui il soggetto sia titolare e che risulti eccedente rispetto al limite.

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La misura si applica, viene precisato nella proposta di modifica, "anche nei confronti delle societa' di capitali e delle societa' cooperative a responsabilita' limitata, costituite anteriormente alla data di entrata in vigore della presente disposizione". Ed e' retroattiva, disponendo un periodo di 3 anni per allinearsi ai nuovi tetti. 

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