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Tumori: Amgen presenta all'Asco sette nuove molecole

Aziende Redazione DottNet | 28/05/2019 14:00

Le proteine Rar costituiscono la famiglia di geni maggiormente soggetti a mutazioni nei tumori umani

In arrivo nuove armi per gli oncologi. Amgen presenterà sette molecole sperimentali per il trattamento di diverse tipologie di neoplasie ematologiche e di tumori solidi all' Asco (American Society of Clinical Oncology) a Chicago. Il congresso si apre venerdì e durerà fino al 4 giugno. "La biologia e la genetica umana sono state le fondamenta dell' innovazione di Amgen negli ultimi quarant' anni - ha affermato David M. Reese, managing director e vice presidente esecutivo di ricerca e sviluppo di Amgen - E, sulla base del nostro approccio scientifico e della velocità alla quale ci stiamo muovendo, ritengo che Amgen avrà un profondo impatto sul trattamento futuro di alcuni tumori. Siamo impegnati a rendere disponibili rapidamente nuove terapie anti-cancro ai pazienti che ne hanno bisogno". I dati di rilievo della pipeline oncoematologica dell' azienda includono "i primi risultati derivati da studi condotti sull' uomo relativi alla molecola sperimentale Amg 510, il primo inibitore di Kras G12C a raggiungere lo stadio clinico in pazienti affetti da tumori solidi con, appunto, la mutazione G12C del gene Kras localmente avanzati o metastatici", sottolinea in una nota l' azienda.

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In oltre trent' anni di ricerche, le proteine Rar costituiscono la famiglia di geni maggiormente soggetti a mutazioni nei tumori umani. Nell' ambito di questa famiglia, la variante più diffusa è la Kras, particolarmente comune nei tumori solidi. La mutazione Kras G12C rappresenta circa il 12% di tutte le mutazioni Kras in tutti i diversi tipi di tumore. Ulteriori dati della pipeline introdurranno l' anticorpo reclutatore bispecifico di cellule T nelle neoplasie ematologiche e nei tumori solidi, incluso - per la prima volta - il cancro della prostata. "Le molecole Bite* sono sviluppate per legare le cellule T dei pazienti ad antigeni tumorali specifici, attivando il potenziale citotossico delle cellule T, allo scopo di eliminare il tumore rilevabile - precisa l' azienda - Saranno inoltre presentati i risultati aggiornati di uno studio di fase I di incremento della dose che ha valutato la molecola sperimentale Amg 420, una molecola Bite* specifica per l' antigene di maturazione delle cellule B (Bcma, B-cell maturation antigen), in pazienti con mieloma multiplo".

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