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Cattani (Farmindustria): Serve un veloce cambio culturale per riportare innovazione e industria al centro

Aziende Redazione DottNet | 29/04/2024 18:09

“È il momento di alzare l’asticella, migliorando la competitività. Assicurando anzitutto una piena tutela della proprietà intellettuale”

In occasione della Giornata Mondiale della proprietà intellettuale, Farmindustria chiede all’Europa misure a sostegno dell’industria farmaceutica. “Mario Draghi – ricorda in una nota Marcello Cattani, presidente dell’associazione italiana delle imprese del farmaco - parlando recentemente del prossimo report sulla competitività europea, ha affermato che ‘abbiamo bisogno di un’UE adatta al mondo di oggi e di domani’ per ‘tenere il passo in una corsa sempre più spietata per la leadership nelle nuove tecnologie’ e potendo contare su una ‘manifattura nazionale nei settori più innovativi e in rapida crescita’. Settori come l’industria farmaceutica in Italia, che gioca un ruolo di primo piano nelle Scienze della Vita”, sottolinea Cattani.

Un ruolo che ha tra i suoi punti di forza “l’eccellenza dei suoi ricercatori e delle sue risorse umane, come testimoniato dall’aumento delle domande di brevetto in quest’area: +32% negli ultimi 5 anni, più della media UE (15%) e degli altri settori a livello nazionale (16%)”. E “l’impegno delle imprese che continuano a credere nella nostra Nazione: 50 miliardi di produzione, di cui oltre 49 di export, 3,5 miliardi di investimenti all’anno sul territorio”.

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Un ruolo “riconosciuto anche dal Governo che sta promuovendo in ogni sede il valore strategico della filiera”.

Per questo, secondo il presidente di Farmindustria, “ora è il momento di alzare l’asticella, migliorando la competitività. Assicurando anzitutto una piena tutela della proprietà intellettuale che rafforzi e favorisca gli investimenti delle imprese per rispondere alla concorrenza internazionale e all’aumento dei costi delle materie prime”. Tuttavia, sottolinea Catttani, “l’Europa ha invece di fatto deciso – con l’approvazione della revisione della legislazione farmaceutica UE - di accorciare la durata della proprietà intellettuale. Proprio mentre altri competitor - come USA, Cina, India, Paresi Arabi - vanno in direzione opposta. È stata una giornata nera per la salute dei pazienti, per l’accesso alle cure e per il patrimonio industriale delle Life Sciences”.
Proprio per questo, secondo il presidente di Farmindustria, “è necessario quindi un veloce cambiamento culturale che riporti l’innovazione e l’industria al centro. Per evitare di fare passi indietro, come il gambero”.
 

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