Dopo 20 anni riviste le stime, tra le cause si guarda all'ambiente
La celiachia è in continuo aumento. La stima secondo cui ne soffrirebbe l'1% della popolazione, circa 600.000 persone, dopo 20 anni è purtroppo da rivedere al rialzo: un nuovo studio italiano indica che la prevalenza è in crescita, specialmente in alcune aree metropolitane, e sta sfiorando il 2%, portando il numero complessivo dei casi vicino ad un milione. Lo rivelano gli esperti riuniti per l'ottavo Convegno Annuale 'The Future of Celiac Disease' dell'Associazione Italiana Celiachia (AIC): alla base dell'incremento della prevalenza ci sarebbero probabilmente cause ambientali, non ancora individuate, ma l'aumento dei casi richiama alla necessità di migliorare le diagnosi che tuttora arrivano in media oltre 6 anni dopo i primi sintomi.
Così, anche e soprattutto per scovare i 'pazienti camaleonte' con sintomi insoliti come afte ricorrenti in bocca, un'orticaria fastidiosa, l'anemia o le irregolarità mestruali, gli esperti propongono test del sangue mirati almeno su pazienti ricoverati in reparti come ginecologia, pediatria, medicina interna per individuare prima possibile i casi che resterebbero sotto silenzio perché si presentano con sintomi sfuggenti.
Alla luce dei nuovi dati, i casi diagnosticati sarebbero appena il 20% contro il 37% di poco tempo fa. Mancano all'appello molti pazienti che avendo sintomi meno evidenti si trascinano per anni senza una diagnosi corretta: se da un lato nei bambini con sintomi classici la diagnosi può arrivare anche prima di due anni di vita, in molti adulti con segni meno usuali si può aspettare anche più di 6 anni, arrivando in alcuni casi fino a 70 anni di età prima di averla. La diagnosi precoce di celiachia è una forma indispensabile di prevenzione delle possibili conseguenze della malattia ed è perciò fondamentale: il celiaco inconsapevole che assume glutine si espone infatti in rari casi a complicanze anche gravi e irreversibili. "Il modo di fare diagnosi potrebbe cambiare in futuro: a oggi nell'adulto la biopsia che confermi la celiachia è essenziale per escludere la presenza di altre patologie più gravi. Mentre in un prossimo futuro potrebbero bastare esami immunologici sul sangue - prosegue Silano - . Ci sono infatti studi interessanti sulla cosiddetta "biopsia liquida", un esame del sangue che predice la presenza del danno alla mucosa intestinale".
Il 32% degli ospedali in Italia non ha al suo interno un centro dedicato. Lo rivela un'indagine realizzata dal Gruppo Italiano Multidisciplinare Sincope
Uno studio su Nature Communications svela che l'esposizione a breve termine all'inquinamento atmosferico da polveri sottili, il particolato (PM), riduce la nostra capacità di interpretare le emozioni proprie e altrui
Claudio Romano, Presidente Sigenp: “Questo studio va nella direzione di concetto globale di salute, con benefici per i celiaci e maggiore salvaguardia per l’ambiente”
Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Nature Medicine che ha trovato prove dell’accumulo di questi materiali anche nell’organismo umano
Diminuiscono le probabilità di avere almeno due patologie assieme
"Nel mondo reale rallenta la malattia nel 50% dei pazienti"
Zooprofilattico Venezie, più vigilanza sui rischi biologici
Ha effetti positivi sui grassi e gli zuccheri nel sangue
Commenti