Tre anni fa è entrato sul mercato italiano 'nintedanib', trattamento che può rallentarne significativamente la progressione della patologia
Sono circa 19mila in Italia le persone affette da fibrosi polmonare idiopatica, una malattia cronica respiratoria che provoca la formazione di tessuto cicatriziale a livello polmonare, con conseguente perdita progressiva della funzionalità respiratoria. Dell'importanza della diagnosi precoce per il trattamento di questa patologia si è parlato in occasione di due simposi sostenuti da Boehringer Ingelheim nell'ambito del 20/o Congresso Nazionale dell'Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (Aipo). La patologia, non reversibile, se non diagnosticata in modo tempestivo porta alla morte entro 2-5 anni dall'insorgenza. Nell'ultimo decennio l'avvento di nuove terapie ha permesso di rallentare la progressione della malattia e migliorarne la prognosi. Tre anni fa è entrato sul mercato italiano 'nintedanib', trattamento che può rallentarne significativamente la progressione della patologia, consentendo ai pazienti di avere un'aspettativa di vita più lunga e qualitativamente migliore.
Pembrolizumab riduce la mortalità del 38% rispetto al placebo
Lo rivela uno studio pubblicato sul Journal of American Medical Association che sottolinea l'amara scoperta
La revisione è iniziata nel luglio 2023, a seguito di segnalazioni di casi di pensieri suicidari e pensieri di autolesionismo da parte di persone che utilizzavano medicinali a base di liraglutide e semaglutide
Lo rnivela un team multidisciplinare composto da immunologi e otorini dell'Ospedale Careggi di Firenze
Pembrolizumab riduce la mortalità del 38% rispetto al placebo
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