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Si apre una nuova via per la cura del fegato grasso

Medicina Interna Redazione DottNet | 27/02/2020 16:05

Scoperto un percorso molecolare che, quando silenziato, potrebbe ripristinare la normale funzione delle cellule immunitarie

Potrebbe nascere un nuovo trattamento contro il fegato grasso. I ricercatori dello svedese Karolinska Institutet hanno infatti identificato un percorso molecolare che, quando silenziato, potrebbe ripristinare la normale funzione delle cellule immunitarie nelle persone che hanno questa malattia. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Science Translational Medicine e ha una guida italiana: si tratta di Valerio Azzimato, ricercatore del dipartimento di medicina e primo autore dello studio, con un passato all'Ifo Regina Elena di Roma e al Centro cardiologico Monzino. La malattia del fegato grasso non alcolico è un accumulo di grasso in eccesso nel fegato delle persone che consumano poco o per niente l'alcol. È una condizione comune negli obesi o nelle persone con diabete e al momento non ci sono farmaci disponibili per trattarla. In questo lavoro, i ricercatori hanno scoperto che i macrofagi epatici (un tipo di globuli bianchi importanti per il sistema immunitario e che si trovano nel fegato) cercano di bruciare il grasso indesiderato.

Nel processo, queste cellule immunitarie finiscono per produrre quantità eccessive di ossidanti che causano danni al fegato.

E' stato notato che una proteina antiossidante (chiamata Nrf2), che di solito protegge il corpo da ossidanti dannosi, è completamente assente nel fegato dei pazienti obesi e dei topi. "Questa mancanza di proteina Nrf2 ci dice che le persone obese non hanno la capacità di rispondere adeguatamente allo stress ossidativo indotto dall'accumulo di grasso nel fegato", dice Azzimato. I ricercatori hanno anche trovato livelli elevati di una molecola di microRna (la miR144), nei fegati degli obesi. Sia le cellule immunitarie sia le cellule più abbondanti del fegato, gli epatociti, producono molto miR144 proprio in risposta allo stress ossidativo. La molecola di miR144 colpisce il gene Nrf2 diminuendo i suoi livelli proteici, e ciò porta a una risposta antiossidante più debole. Gli studiosi sono stati poi in grado di sopprimere l'espressione di miR144 nelle cellule immunitarie. Ciò ha abbassato la quantità di ossidanti prodotti in tutto il fegato e ha ripristinato la risposta antiossidante.

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fonte:  Science Translational Medicine

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