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Arriva un'app per rilevare l'ittero nei neonati

Medicina Interna Redazione DottNet | 03/03/2020 15:32

Nei casi più gravi una forma neurotossica di bilirubina può entrare nel cervello

Nonostante sia una condizione curabile, l'ittero provoca 114mila morti neonatali e 178mila casi di disabilità in tutto il mondo. Tre quarti dei decessi sono in Asia meridionale e nell'Africa sub-sahariana. Un'app per smartphone che consente di verificare questa condizione nei neonati semplicemente scattando una foto dell'occhio può essere un modo efficace e a basso costo per lo screening. Lo evidenzia uno studio dello University College London, pubblicato su Plos One. "In molte parti del mondo - spiega Terence Leung, autore senior della ricerca - le ostetriche e le infermiere fanno affidamento solo sull'osservazione a occhio nudo per valutare l'ittero.

Ma questo metodo non è affidabile, soprattutto per i neonati con la pelle scura. Il nostro metodo basato su uno smartphone fornisce una valutazione più solida, garantendo che i casi gravi non passino inosservati". L'ittero è causato da una sostanza gialla chiamata bilirubina che si accumula nel corpo.

Nella maggior parte dei casi nei neonati è innocua, in quelli più gravi una forma neurotossica di bilirubina può entrare nel cervello, causando morte o disabilità come perdita dell'udito, condizioni neurologiche come una forma di paralisi cerebrale e ritardi nello sviluppo. In ospedale, i neonati a rischio possono essere sottoposti a un esame del sangue per determinare la concentrazione di bilirubina nel sangue. Tuttavia l'ittero può diventare problematico alcuni giorni dopo la nascita, quando la madre e il neonato sono a casa. Nello studio, sono state scattate foto degli occhi di 37 neonati che erano stati sottoposti a esami del sangue. Le previsioni che ne sono risultate sono state quindi confrontate con i risultati degli esami e il metodo ha identificato con successo tutti i casi in cui il trattamento sarebbe normalmente richiesto. Un tasso di successo paragonabile ai bilirubinometri transcutanei, costosi dispositivi portatili. È ora in corso una sperimentazione più ampia, su oltre 500 bimbi, in Ghana, ad Accra.

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