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Covid-19: Tocilizumab per 50 pazienti. Roche cede gratis il farmaco

Aziende Redazione DottNet | 12/03/2020 20:57

Ascierto, settimana decisiva per l'effetto del farmaco. L'azienda farmaceutica si è messa a disposizione del sistema in affanno e lancia l'operazione 'Roche si fa in 4'

E' utilizzato per la cura della artrite reumatoide ma si è dimostrato efficace anche contro la polmonite da Covid-19: il farmaco tolicizumab sarà da ora disponibile gratuitamente per le Regioni che ne faranno richiesta all'azienda produttrice. La Roche ha infatti annunciato la cessione gratuita del farmaco, già usato in via sperimentale in Cina ed anche in Italia all'Istituto tumori Pascale di Napoli ed alcuni altri ospedali.   "Come azienda che opera nelle scienze della vita - spiega il presidente e amministratore delegato di Roche Farma Maurizio de Cicco - raggiungiamo ogni giorno milioni di italiani con farmaci e test diagnostici e in questa situazione di emergenza sentiamo ancora più forte la responsabilità del nostro ruolo sociale". Da qui la decisione di "fornire gratuitamente per il periodo dell'emergenza" il tocilizumab a tutte le Regioni che ne faranno richiesta, fatte salve le scorte necessarie a consentire la continuità terapeutica ai pazienti affetti da patologie per cui il prodotto è autorizzato. Oltre alla donazione del farmaco, l'Azienda ha dato la propria disponibilità all'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) per avviare uno studio clinico sull'efficacia e sicurezza di tocilizumab anche in questi pazienti.

La conferma arriva da Walter Ricciardi, membro dell'esecutivo dell'Organizzazione mondiale della sanità e consulente del ministero della Salute: "Abbiamo parlato con l'Aifa per avviare un protocollo su tutto il territorio nazionale; per poter dire con certezza se il farmaco sia realmente efficace va testato su molte persone".   Il farmaco, inserito nelle linee guida cinesi, è stato già testato a Napoli sperimentalmente su 6 pazienti, ed altri due hanno iniziato il trattamento oggi, spiega Paolo Ascierto, direttore dell'Unità di immunologia clinica del Pascale. Il farmaco non cura il coronavirus ma combatte la polmonite da esso causata, spesso letale. La sperimentazione napoletana ha visto la ripresa di uno dei primi due pazienti, mentre sull'altro il team al lavoro sta valutando un nuovo ciclo. La prima risposta del tolicizumab nel fermare l'infiammazione polmonare è dunque positiva. Ora, afferma Ascierto, "la sperimentazione si è allargata ad oltre 50 pazienti in tutta Italia e nel giro di una settimana avremo l'effetto sui circa 50 pazienti trattati: se anche la metà di essi avrà avuto forti miglioramenti possiamo essere soddisfatti, perché significa avere in prospettiva bisogno della metà dei posti di terapia intensiva che sarebbero serviti. Ci darebbe una enorme speranza".

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L'obiettivo, chiarisce, "è ora definire dei criteri per capire quali sono i pazienti che potrebbero trarre il maggior beneficio dal farmaco, e pensiamo che probabilmente potrebbe essere somministrato anche ai pazienti critici ma prima che necessitino di essere intubati". Ascierto si dice dunque "cautamente ottimista": "La speranza è che questo farmaco possa accelerare il recupero dei pazienti critici e, addirittura, scongiurare la necessità della terapia intensiva. Ciò rappresenterebbe una svolta e porterebbe ad un calo del tasso di mortalità". Le richieste per il farmaco, afferma, "sono già molte, ma la produzione sarà sufficiente a coprire la domanda".  Intanto, non si ferma la corsa al vaccino: "Sono arrivati a 35 i vaccini candidati per il coronavirus in tutto il mondo, sviluppati da 15 aziende e da 20 consorzi pubblico-privati - afferma il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi -.  Solo pochi giorni fa l'Organizzazione mondiale della sanità ne aveva contati 20 ma lo sforzo mondiale ha visto moltiplicarsi le piattaforme di ricerca per far fronte all'emergenza".

Per quello che riguarda la disponibilità di farmaci, Scaccabarozzi ha spiegato che da subito si è "voluto garantire la produzione di farmaci anche nelle zone rosse, dove sono concentrate il 50% delle aziende, per assicurare la continuità delle cure. L'Aifa ci ha aiutato ed è stato possibile grazie allo sforzo degli operai negli impianti di produzione, con coraggio e grande spirito di sacrificio". Le linee di produzione non sono state fermate e ora alcune azienda, ha concluso, "hanno realizzato iniziative come donazioni di prodotti e avvio di sperimentazioni come nuove associazioni di farmaci per il tratto respiratorio".

Test su 50 pazienti

"La prima risposta del Tolicizumab nel fermare l'infiammazione polmonare è positiva. Ora la sperimentazione si è allargata ad oltre 50 pazienti in tutta Italia e nel giro di una settimana avremo un'indicazione più ampia". Così Paolo Ascierto, direttore dell'unità di immunologia clinica del Pascale, spiega la fase 2 dell'uso dell'anticorpo per fermare la polmonite provocata dal coronavirus. "Stiamo proseguendo - spiega - su due binari paralleli. La situazione di emergenza ci spinge a usare subito il farmaco e lo possiamo fare anche perché la Roche che lo produce lo ha messo a disposizione gratuitamente su richiesta dei medici.

E tutti lo chiedono, perché se il paziente risponde vuol dire che chi è in terapia intensiva ne esce presto e se lo prendi prima non ci vai. Siamo in contatto con gli ospedali del Nord Italia che stanno avviandone l'uso su decine di pazienti. Nel giro di una settimana avremo l'effetto su circa 50 pazienti trattati: se anche la metà di essi avrà avuto forti miglioramenti possiamo essere soddisfatti, perché significa avere in prospettiva bisogno della metà dei posti di terapia intensiva che sarebbero serviti. Ci darebbe una enorme speranza". La prima risposta positiva sul Tolicizumab è arrivata dalla Cina che ha riscontrato netti miglioramenti in 20 dei 21 pazienti intubati e trattati con il farmaco. Il farmaco non cura il coronavirus ma combatte la polmonite da esso causata, spesso letale. La prima sperimentazione napoletana ha visto la ripresa di uno dei due pazienti, mentre sull'altro il team al lavoro sta valutando se provare con un nuovo ciclo del farmaco.

Oltre alla sperimentazione per l'urgenza, se ne sta avviando una, con tempi più lunghi, scientifica: "Servono - spiega Ascierto - dei dati che abbiano pieno rigore scientifico e quindi abbiamo organizzato una task force tra Azienda dei colli e Isituto Pascale, coordinata da Franco Perrone che ha prodotto una bozza di protocollo scientifico e lo ha mandato all'Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco, ndr) che deciderà gli step successivi". In attesa della sperimentazione scientifica, però, il Tolicizumab corre: "I colleghi cinesi - spiega Ascierto - stanno continuando ad usarlo gli abbiamo spiegato come lo usiamo e lo stanno facendo. Poi faranno una sperimentazione anche loro ma lo hanno già inserito nelle linee guida mediche del Paese contro il Covid19".

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