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Coronavirus: ordine medici, contrari a neolaureati in corsia

Professione Redazione DottNet | 17/03/2020 18:41

"Per la gestione del Covid-19 occorrono figure altamente specializzate, anestesisti-rianimatori, infettivologi che non possono in alcun modo essere sostituite"

Bene il sistema delle lauree abilitanti in Medicina, introdotto con il decreto 'cura-Italia', ma "siamo contrari ai neolaureati in corsia". Lo afferma il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo) Filippo Anelli, il quale chiede al governo di "prevedere subito diecimila borse, in modo da far entrare nelle Specializzazioni e al Corso di Medicina Generale tutti i neolaureati e i medici già presenti nell'imbuto formativo ". Al contrario, "per la gestione del Covid-19 occorrono figure altamente specializzate, anestesisti-rianimatori, infettivologi - spiega -, che non possono in alcun modo essere sostituite".

. "Si tratta- spiega Anelli - di una deburocratizzazione delle procedure, che facilita e alleggerisce le incombenze con la previsione che il conseguimento della laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e chirurgia abiliti all’esercizio della professione di medico chirurgo, previo giudizio di idoneità sui risultati relativi alle competenze dimostrate nel corso del tirocinio pratico-valutativo svolto all’interno del corso di studi".

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Da parte nostra, afferma, "stiamo stendendo linee guida per una procedura semplificata di iscrizione all’Albo, considerando anche la situazione di emergenza per cui molti Ordini sono chiusi o decimati nell’organico, con l’obiettivo di dare immediatamente agli abilitati la possibilità di iscriversi. Chiediamo al Governo un ulteriore impegno, quello di prevedere subito diecimila borse per le Specializzazioni". Impensabile, invece, secondo il presidente Fnomceo, l’introduzione dei neolaureati in corsia. Per la gestione del Covid-19 , sottolinea, "occorrono figure altamente specializzate, anestesisti-rianimatori, infettivologi, che non possono in alcun modo essere sostituite. Possiamo pensare di anticipare ulteriormente l’ingresso degli specializzandi negli ospedali, magari già dal secondo anno di corso, ma solo in concomitanza con un percorso formativo". "Già oggi i medici specializzandi degli ultimi anni di corso possono essere impiegati nel Servizio sanitario nazionale. Chiediamo dunque al Governo un nuovo provvedimento, per cui ogni Scuola - conclude - raddoppi il suo fabbisogno e vengano stanziate le diecimila borse per le Scuole e il Corso per la Medicina Generale".

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