Le pensioni in godimento alla data del 31 dicembre 2019 beneficeranno di un aumento di 38 centesimi ogni 100 euro
Buone notizie per gli oltre 130.000 pensionati Enpam, i quali, ben cinque mesi dopo i loro colleghi dell’Inps, avranno la possibilità di percepire la seppur minima rivalutazione del proprio trattamento, in base alla variazione del costo della vita. L’approvazione della Delibera del Consiglio di Amministrazione dell’Enpam n. 8 del 24 gennaio 2020, contenente il provvedimento in parola, è infatti intervenuta con nota del Ministero del Lavoro, sentito il MEF, n. 4913 del 17 aprile 2020.
Di buono c’è che gli Uffici operativi della Fondazione hanno avuto quasi un altro mese di tempo per evitare anomalie che avrebbero potuto impattare sulla corretta erogazione del beneficio e che dovrebbero essere state evitate grazie ad un’accurata sessione di test.
Com’è noto, l’inflazione registrata nell’annualità 2019 rispetto al 2018 è risultata pari soltanto allo 0,50%: le pensioni in godimento alla data del 31 dicembre 2019 beneficeranno quindi di un aumento di 38 centesimi ogni 100 euro (il 75% dell’Istat) per importi mensili fino ad € 2.223,04 mensili lordi; e di 25 centesimi ogni 100 euro (il 50% dell’Istat) per la parte eccedente. Con il rateo di giugno verranno corrisposti anche gli arretrati calcolati sui mesi da gennaio a maggio 2020 e tutti gli importi aggiuntivi verranno sottoposti a tassazione ordinaria, secondo i normali scaglioni di reddito.
Una domanda che viene sempre posta è: ma le pensioni che hanno una decorrenza a partire da gennaio dell’anno in corso perdono un anno di rivalutazione? La risposta è no: infatti hanno un anno di meno di indicizzazione sull’importo del trattamento percepito (peraltro, come abbiamo detto, calcolata in modo abbastanza penalizzante), ma i redditi professionali che sono stati utilizzati per calcolare l’importo medesimo hanno potuto godere di un anno di rivalutazione in più.
Aumenta pure l’importo del trattamento annuo minimo che l’Enpam corrisponde nei casi di inabilità assoluta e permanente nonché al nucleo dei superstiti in caso di premorienza del medico o dell’odontoiatra. Si tratta di una cifra al di sotto della quale non si scende, anche quando i contributi versati sono irrisori o inesistenti (come nel caso del medico che diviene invalido o muore immediatamente dopo l’iscrizione all’Albo Professionale). In questo caso l’indicizzazione è al 100% dell’inflazione e l’importo minimo mensile delle pensioni Enpam di inabilità per il 2020 sarà pari ad € 1.292,36.
Dal 2027 l’età pensionabile verrà aumentata automaticamente come previsto dalla legge Fornero. Il governo valuta deroghe per lavori usuranti e un aumento graduale. Ma resta il nodo delle risorse
"Un compenso insopportabile che ignora i costi fissi, che aumentano, e il ruolo cruciale del medico”
Resta da capire quale meccanismo di rivalutazione sarà applicato: se quello “pieno” o se il sistema più restrittivo introdotto dal governo Meloni nel 2023 e 2024 per contenere la spesa
Molti cercano di uscire al più presto dal rapporto di dipendenza per sfruttare da liberi professionisti le competenze acquisite o semplicemente riappropriarsi della propria vita o dei propri spazi
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.
Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
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