Tre gli approcci usati: il più seguito è il Covid-hospital
Sono nove le Regioni che hanno definito l'assetto della rete ospedaliera per il Covid-19 nella fase 2. E' questa l'analisi fatta sulle delibere regionali nell'Instant Report Covid-19, lo studio settimanale dell'Alta scuola di economia e management dei Servizi sanitari del campus di Roma dell'Università Cattolica. L'analisi segnala come le 9 Regioni abbiano definito, "seppure con diverso grado di dettaglio", l'assetto della rete ospedaliera nella fase 2, ma "permane la forte differenziazione tra il Centro-Nord e il Sud" dell'Italia. "Infatti - dicono da Altems riferendosi al Mezzogiorno - al momento solo la Sicilia sembrerebbe aver definito le modalità organizzative per l'assistenza ospedaliera da dedicare ai pazienti affetti da coronavirus". Per le "Linee di indirizzo per la ripresa delle attività ospedaliere ed ambulatoriali" non legate all'emergenza Covid-19, ad oggi l'85% delle Regioni italiane ha definito pratiche e raccomandazioni che stanno consentendo di far ripartire l'attività ambulatoriale e chirurgica in elezione, sospese durante la fase 1 dell'emergenza dovuta alla diffusione del Covid-19.
Il lavoro non solo è diventato sempre più gravoso ma gli operatori sanitari sono costretti quotidianamente ad affrontare rischi crescenti legati ad aggressioni, sia verbali che fisiche, e denunce in sede legale
"Epidemia tra i mammiferi è un passo avanti verso l'uomo, non uno ma più ceppi si stanno adattando"
Necessari per rendere effettiva l'applicazione dei nuovi Lea
Rossi: “È impossibile far rientrare in un codice una patologia specifica e spesso è multifattoriale. Questa è una assurdità che va condannata ed evitata con ogni mezzo”. Cimo-Fesmed: “Auspichiamo più interventi strutturali”
Necessari per rendere effettiva l'applicazione dei nuovi Lea
Attivato il piano nazionale dopo l'allerta del Dipartimento per le politiche antidroga. Il ministero della Salute: "Informare sui rischi"
Previsto nell’Istituto dei tumori di Napoli il reclutamento di 30 nuovi ricercatori under 40. Più della metà degli studi approvati presentati da donne
Assistenza domiciliare, su step intermedi arranca il meridione
Il lavoro non solo è diventato sempre più gravoso ma gli operatori sanitari sono costretti quotidianamente ad affrontare rischi crescenti legati ad aggressioni, sia verbali che fisiche, e denunce in sede legale
Allungare i tempi non aumenta i rischi diagnosi tumore o morte
Cavaleri (Ema): "Ci aspettiamo ritiro vaccini non più usati"
Il primo appuntamento partenopeo si inserisce nella fase pilota del Progetto per un programma di screening nazionale nella popolazione pediatrica delle due patologie, promosso dall'Istituto Superiore di Sanità su incarico del Ministero della Salute
Commenti