
Il patrimonio sale a 2,6 miliardi
La Fondazione ENPAF - Ente Nazionale di Previdenza e di Assistenza Farmacisti - chiude il 2019 con un utile di 192 milioni di euro, mentre il patrimonio supera i 2,6 miliardi di euro. La riserva legale - che per legge deve assicurare il pagamento delle pensioni per almeno 5 anni in assenza di contributi – si attesta a 17,5 annualità, garantendo una sostenibilità ben superiore ai limiti richiesti dalla normativa.
“I dati del bilancio, che sarà approvato domani dal Consiglio Nazionale – commenta Emilio Croce, Presidente dell’ENPAF – confermano il rafforzamento del saldo previdenziale, pari a 112,9 milioni di euro, e il trend di crescita verso i nostri obiettivi di efficienza e solidità della gestione, a favore di tutta la categoria, oggi più che necessari in ragione della pesante crisi economica che ha investito il Paese in conseguenza dell’emergenza epidemiologica rispetto alla quale, purtroppo, la nostra professione ha pagato un importante tributo umano“.
Il bilancio mostra che i ricavi per contributi si attestano a 271,6 milioni di euro (266 milioni nel 2018), mentre il costo delle pensioni passa da 152 a 153 milioni di euro. “Stiamo lavorando in sintonia con i Ministeri competenti – conclude Croce – per assicurare misure di assistenza e previdenza sempre più efficaci che contribuiscano a far ripartire anche il nostro settore”.
Dal 2027 l’età pensionabile verrà aumentata automaticamente come previsto dalla legge Fornero. Il governo valuta deroghe per lavori usuranti e un aumento graduale. Ma resta il nodo delle risorse
"Un compenso insopportabile che ignora i costi fissi, che aumentano, e il ruolo cruciale del medico”
Resta da capire quale meccanismo di rivalutazione sarà applicato: se quello “pieno” o se il sistema più restrittivo introdotto dal governo Meloni nel 2023 e 2024 per contenere la spesa
Molti cercano di uscire al più presto dal rapporto di dipendenza per sfruttare da liberi professionisti le competenze acquisite o semplicemente riappropriarsi della propria vita o dei propri spazi
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.
Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
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