Lo rivela uno studio francese presentato al Congresso internazionale della European Respiratory Society
I neonati che hanno i livelli più alti di cadmio nel sangue del cordone ombelicale possono avere maggiori probabilità di sviluppare asma e allergie infantili. A dirlo è uno studio francese presentato al Congresso internazionale della European Respiratory Society. Il cadmio è un minerale noto per essere pericoloso per la salute e il suo uso è limitato nell'Unione europea. Viene però usato nelle batterie, nei pigmenti e come rivestimento per altri metalli.
I ricercatori hanno poi seguito i bambini fino agli otto anni e hanno studiato gli eventuali sviluppi di asma, rinite allergica, eczema o allergie alimentari. I ricercatori hanno trovato una media di 0,8 microgrammi di cadmio per litro nel sangue delle madri e una media di 0,5 microgrammi di cadmio per litro nel sangue del cordone ombelicale. I risultati suggeriscono che livelli più elevati di cadmio trovati nel sangue del cordone ombelicale dei bambini (superiori a 0,7 μg/L) sono collegati a un possibile aumento del rischio di asma di circa il 24% rispetto ai livelli inferiori (con meno di 0,3 μg/L), e a un probabile aumento del rischio di allergie alimentari di circa il 44%. Livelli più elevati di manganese nel sangue delle madri (superiori a 1,1 μg/L) sono anche collegati a un possibile aumento del rischio di eczema, rispetto ai livelli inferiori (con meno di 0,5 μg/L). L'eczema, spiegano gli studiosi, è un noto fattore di rischio per lo sviluppo dell'asma.
Patella: "L’elemento chiave che entra in gioco è il microbiota intestinale che detta il nostro destino clinico decidendo se e quando, cambia l’espressione dei geni che predispongono a malattie come quelle allergiche"
Le nuove modifiche ai criteri McDonald, che ampliano quelli del 2017 puntano a ridurre ulteriormente i tempi di diagnosi: da una media di 4 anni nel 2001 si è passati oggi a pochi mesi
E' l'obiettivo del nuovo progetto scientifico "MindKids-CF", sostenuto dalla Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica (FFC Ricerca)
Dall’ 11 al 13 settembre 2025 - Palaexpo-Verona Fiera
Esame analizza 32 proteine ed è in grado di predire chi ha più probabilità di aver bisogno di cure o di morire per queste patologie
Lo rivela un ampio studio presentato al Congresso della European Respiratory Society (ERS) a Vienna da Anne Vejen Hansen dell'Ospedale Universitario di Copenaghen
I pazienti che hanno ricevuto un trattamento diretto dallo pneumologo hanno avuto un minore utilizzo successivo dell'assistenza sanitaria per malattie respiratorie rispetto a quelli che hanno ricevuto cure abituali
Lo ha accertato uno studio internazionale in collaborazione fra l'Università francese Paris-Saclay, e quelle di Padova, Napoli Federico II e altri atenei stranieri
Commenti