Canali Minisiti ECM

Chi soffre di malattia di Crohn può avere sintomi artritici

Gastroenterologia Redazione DottNet | 22/10/2020 21:17

Esperti a confronto sul ruolo delle malattie gastrointestinali

Più di un un terzo delle persone con una malattia infiammatoria cronica dell'intestino può avere anche i sintomi dell'artrite e di altre malattie infiammatorie immunologiche. E viceversa: chi ha spondiloartrite, artrite reumatoide o psoriasica spesso ha sintomi gastrointestinali. Le percentuali, in entrambi i casi, possono raggiungere anche il 70%, e più tempo passa dalla diagnosi più la probabilità di manifestare i segnali delle diverse patologie aumenta. Per questo chi riceve una diagnosi di malattia di Crohn, di colite ulcerosa e chi di una malattia reumatica dovrebbe essere valutato non da un singolo specialista, ma da un team multidisciplinare che abbia anche il gastroenterologo e il reumatologo. È questo il messaggio emerso da "Experience - Multidisciplinary Management in Inflammatory Chronic Diseases", una due giorni di studio e riflessione, promossa dall'azienda farmaceutica Sandoz, tra i maggiori esponenti italiani della Gastroenterologia e della Reumatologia.Per Roberto Caporali, direttore del dipartimento di reumatologia e scienze mediche dell'Asst Gaetano Pini-Cto di Milano e direttore della Scuola di specializzazione in Reumatologia dell'Università di Milano "non è possibile fare stime precise, ma dati recenti confermano che le malattie croniche infiammatorie dell'intestino e le malattie reumatiche delle articolazioni sono sicuramente concomitanti in più del 30% dei casi.

pubblicità

Le percentuali possono arrivare anche al 60-70%". Secondo Silvio Danese, responsabile dell'Ibd Center dell'Istituto clinico Humanitas di Rozzano, "emerge chiaramente l'importanza di tenere in considerazione le manifestazioni extra-articolari ed extra-intestinali dovute alle malattie infiammatorie croniche. Queste patologie possono incidere fortemente sull'attività quotidiana e lavorativa. Per aumentare la qualità di vita dei pazienti è fondamentale ottenere la remissione non solo della patologia di base, ma tutte le altre manifestazioni. Per capire quando ricorrere a questa strategia, sono stati individuati dei sintomi chiave, le cosiddette 'red flags'".

Commenti

I Correlati

L'alcol è uno dei principali fattori di rischio per la salute a livello globale e la sua influenza sulla funzione epatica è di particolare rilievo

Convegno al Senato per migliorare le leggi

La nomina per il biennio 2024-2025 è stata ufficializzata nell'Assemblea Nazionale a Roma, in occasione del 30° Congresso Nazionale delle Malattie Digestive FISMAD, federazione di cui AIGO è uno dei soci fondatori

"Radicale come la chirurgia, ma senza tagli, previene le ricadute e preserva la qualità della vita"

Ti potrebbero interessare

L'alcol è uno dei principali fattori di rischio per la salute a livello globale e la sua influenza sulla funzione epatica è di particolare rilievo

Convegno al Senato per migliorare le leggi

La nomina per il biennio 2024-2025 è stata ufficializzata nell'Assemblea Nazionale a Roma, in occasione del 30° Congresso Nazionale delle Malattie Digestive FISMAD, federazione di cui AIGO è uno dei soci fondatori

"Radicale come la chirurgia, ma senza tagli, previene le ricadute e preserva la qualità della vita"

Ultime News

Il professionista ha la possibilità di confrontare i dati in suo possesso con quelli acquisiti dall’Agenzia delle Entrate, visionando la propria dichiarazione precompilata, che sarà disponibile a partire dal prossimo 30 aprile

"Le farmacie rappresentano sempre più un punto di riferimento per la collettività e per il servizio sanitario nazionale costituendo spesso il presidio sanitario più prossimo per i cittadini"

Laiga: "Se si vuole dare un concreto aiuto alla maternità dopo la nascita, sarebbe più sensato investire tali soldi per rimediare ai gravi tagli al personale sanitario degli ultimi anni"

L’infezione prolungata ha portato all’emergere di una nuova variante immuno-evasiva a causa dell’ampia evoluzione all’interno dell’ospite. Il paziente è poi deceduto