
Individuato un nuovo approccio vaccinale che si basa sulle cellule immunitarie del paziente
Si fa sempre più vicina la possibilità di poter realizzare un vaccino contro l'Hiv, il virus che causa l'Aids. Gli studiosi dello Scripps Research Institute hanno infatti individuato un nuovo approccio vaccinale che si basa sulle cellule immunitarie del paziente che vengono geneticamente modificate. Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Nature Communications, è stato condotto sui topi e ha portato a indurre con successo alcuni anticorpi neutralizzanti che possono prevenire l'infezione da Hiv. Queste cellule, ingegnerizzate, dopo essere state reintrodotte nel corpo, possono moltiplicarsi a seguito della vaccinazione e diventare "cellule di memoria" che producono nel corpo alti livelli di anticorpi protettivi per lunghi periodi di tempo. Il team ha anche dimostrato che i geni ingegnerizzati possono essere migliorati per produrre anticorpi ancora più efficaci contro il virus, utilizzando un processo che normalmente si verifica nelle cellule B che rispondono all'immunizzazione.
fonte: Nature Communications
Lo rivela uno studio pubblicato su MDPI Applied Sciences e condotto dal team di ricerca ed innovazione di ELT Group e della controllata E4Life in collaborazione con il Dipartimento Energia del Politecnico di Torino
I risultati dello studio hanno dimostrato chiaramente che il trattamento con indometacina era associato a un significativo miglioramento dei sintomi e dei livelli di saturazione dell'ossigeno
Lo rivela un nuovo rapporto Global Antimicrobial Resistance and Use Surveillance System (Glass) dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms)
Attenzione al Covid e all'Rsv. Pregliasco: "Significativo aumento delle infezioni da Sars-CoV-2 che per le categorie a rischio può essere ancora pericoloso"
Commissario straordinario, armonizzare azioni nei territori
Le indicazioni per la prossima campagna ricalcheranno quelle dello scorso autunno, quindi l'anti-Covid sarà "raccomandato" a persone di età pari o superiore a 60 anni. Dalla Florida sconsigliano i vaccini mRna
Lo rivela una ricerca sul New England Journal of Medicine
Nello spot di Italia Longeva il rapporto speciale tra nonno e nipote per sensibilizzare sulla importanza della prevenzione vaccinale per difendersi dalle malattie più temibili nella terza età
Commenti