Il documento vuole essere al servizio sia dei politici e degli stakeholder a livello centrale e regionale
Un “Consesus Paper” che farà da supporto scientifico al Decreto attuativo ‘Mille proroghe’ nel disegnare programmi di intervento per l’eliminazione dell’epatite C nel nostro Paese entro il 2030, nel rispetto delle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. E’ questo lo scopo di quello che gli esperti hanno chiamato “white paper” di consensus, frutto della tavola rotonda virtuale svoltasi di recente, "Dal decreto attuativo sullo screening HCV, all’obiettivo finale “to cure”: percorso condiviso e condivisibile come supporto a livello Centrale e Regionale" (clicca qui per scaricare il documento completo), coordinata dall’ISS in concerto con il Ministero della Salute, Associazione dei pazienti e le Società Scientifiche.
Documento che vuole essere al servizio sia dei politici e degli stakeholder a livello centrale e regionale, che degli operatori del settore.
Hanno partecipato alla tavola rotonda rappresentanti del mondo politico, dell’ISS, del Ministero della Salute, della Società Italiana di Health Tecnology Assesment (SIHTA), dell’Associazione Italiana per lo Studio del Fegato (AISF), della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT), della Società Italiana di Medicina Generale e delle cure primarie (SIMG), della Federazione Italiana degli Operatori dei Dipartimenti e dei Servizi delle Dipendenze (FeDerSerd), della Società Italiana delle Patologie da Dipendenza (SiPaD), della Società Italiana di Medicina e Sanità Penitenziaria (SIMSPe) e dell’Associazione dei pazienti EpaC onlus.
“E’ significativo che alla tavola rotonda abbiano partecipato componenti del mondo scientifico, sanitario, economico, sociale e politico per poter fare sistema proprio in un momento come questo - va avanti l’esperta - in cui ci sono tutti i presupposti per vincere la battaglia, per arrivare cioè alla “cura”, ossia all’eliminazione dell’infezione. Abbiamo alle spalle una storia importante di cura dell’l’infezione da HCV e adesso, per gli anni 2020 e 2021, lo stanziamento nel Decreto di 71,5 milioni di euro per la prima parte dello screening graduato. Nello stesso tempo, il lavoro di questi mesi per la lotta all’infezione da Sars Cov-2 (è stato, tra l'altro, attivato lo screening abbinato di Sars-Cov2/HCV nell'ambito di svariate iniziative intraprese proprio in questi mesi) può contribuire a delineare un paradigma di sviluppo e modernizzazione di tutto il sistema sanitario, grazie ad una collaborazione multidisciplinare tra la medicina del territorio, e quella inter specialistica. Collaborazione che auspichiamo sia il più efficace possibile, anche grazie a un coordinamento tra il mondo scientifico e istituzionale non solo a livello centrale, ma soprattutto regionale, per poter uniformare i percorsi di diagnosi e garantire, parallelamente, un’erogazione omogenea delle cure a tutti i cittadini, anche al fine del raggiungimento del target fissato dall’OMS di eliminazione dell’infezione da HCV”.
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