Le dosi vaccinali saranno fornite alle farmacie da parte delle Ats o Asst e la successiva somministrazione avverrà sotto la supervisione di medici
Raggiunta l'intesa con i farmacisti. In Lombardia sarà possibile effettuare il vaccino anti coronavirus anche nelle farmacie. L'annuncio arriva dalla Giunta che ieri pomeriggio "su proposta del vicepresidente ed assessore al welfare, Letizia Moratti, ha approvato un accordo con Federfarma Lombardia, Assofarm Conservizi Lombardia e federazione regionale ordini dei farmacisti che disciplina le modalità di partecipazione delle farmacie lombarde" alla campagna vaccinale anti covid e alla chiusura della campagna per le vaccinazioni antinfluenzali, che tanti problemi ha avuto - e continua ad avere - in Lombardia.
"Sappiamo - ha commentato la Moratti - quanto è importante oggi il ruolo che le farmacie svolgono nella nostra regione e anche nel nostro Paese. Si tratta di realtà sempre più aggiornate e performanti. Per questo motivo regione ha ritenuto che possano svolgere un efficace ruolo in prima linea come altre realtà sanitarie, somministrando nelle loro sedi i vaccini anti Covid", ha sottolineato l'assessore, che nelle scorse ore ha chiuso un accordo con i medici di base affinché anche nei loro studi vengano somministrate le dosi di siero anti covid.
"L'accordo prevede la fornitura di dosi vaccinali alle farmacie da parte delle Ats o Asst e la successiva somministrazione nelle farmacie aperte al pubblico sotto la supervisione di medici, assistiti se necessario, da infermieri o da personale sanitario opportunamente formato", hanno spiegato dalla regione, chiarendo che "le farmacie, inoltre, si impegnano a partecipare in via sperimentale alla chiusura della campagna antinfluenzale 2020-21, previa autorizzazione Aifa per la somministrazione dei vaccini anti influenzali. La regione - conclude la nota del Pirellone - riconoscerà alle farmacie 6 euro per ogni dose somministrata".
“L’unico percorso prevede due passaggi: l’individuazione di un aumento salariale sostenibile per le farmacie private, e la successiva immediata apertura di una trattativa di livello regionale"
"Inaccettabile la posizione di Federfarma che ha confermato la proposta di un aumento salariale complessivo di soli 120 euro per i prossimi tre anni"
La principale causa dell'attuale stallo nelle trattative riguarda la divergenza tra le richieste salariali dei sindacati, che propongono un aumento di 360 euro lordi mensili, e la proposta di Federfarma
I candidati devono presentare la domanda di ammissione alla prima sessione non oltre il 30 giugno 2025
Screening (6.275) e monitoraggio all’aderenza terapeutica (824) i più richiesti
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