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Iss, parto pre-termine e pma tra le cause di mortalità perinatale

Ginecologia Redazione DottNet | 05/02/2021 19:21

Il dato emerge dal progetto sulla mortalità perinatale Spitoss pubblicato sul rapporto Istisan dell'Istituto superiore di sanità

La cittadinanza straniera, le gravidanze multiple, i trattamenti di procreazione medicalmente assistita e il parto pretermine prima delle 32 settimane di gestazione sono i principali fattori associati alle morti dei bambini tra le 28 settimane di gestazione e i primi 7 giorni di vita: è quanto emerge dal progetto sulla mortalità perinatale Spitoss pubblicato sul rapporto Istisan dell'Istituto superiore di sanità (Iss).  Il progetto, iniziato nel 2017 e terminato nel 2019, ha coinvolto 3 regioni, Lombardia, Toscana e Sicilia. In questo periodo di tempo i presidi sanitari coinvolti hanno segnalato 830 casi di morte perinatale, di cui 421 in Lombardia, 125 in Toscana e 284 in Sicilia. Il 58,3% dei casi è costituito da morti in utero prima del parto, il 4,3% da morti in utero durante il parto, e il 37,3% da morti neonatali.

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La Toscana è la regione con la percentuale più alta di punti nascita con un volume di parti annuo superiore a 1000 (56,5%), seguita dalla Lombardia (46,5%) e dalla Sicilia (35,7%). I punti nascita con meno di 500 parti l'anno sono però ancora numerosi: il 6,9% delle strutture in Lombardia, il 17,4% in Toscana e l'11,9% in Sicilia. Tra le morti in utero, il diabete gestazionale (9,4%) e i disordini ipertensivi della gravidanza (9,0%) sono le condizioni più spesso riportate. Tra le morti avvenute nei primi 7 giorni di vita, le cause più frequenti sono state respiratori e cardiovascolari, seguiti da complicazioni di eventi legati al parto, come asfissia alla nascita e ipossia intrauterina associate a distacco della placenta. Seguono infezioni e malformazioni e deformazioni congenite.

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