Pubblicata la determina Aifa. Il trattamento va fatto non oltre i dieci giorni dall’inizio dei sintomi. Esclusa la somministrazione per i pazienti ricoverati in ospedale
L’utilizzo degli anticorpi monoclonali della Eli Lilly sarà affidato ai medici di famiglia. Lo stabilisce la determina Aifa (clicca qui per scaricare il testo completo) in cui si precisa che la selezione del paziente sarà compito anche dei pediatri di libera scelta, dei medici delle USCA(R) e, in generale, dei medici che abbiano l’opportunità di entrare in contatto con pazienti affetti da COVID di recente insorgenza e con sintomi lievi-moderati e di indirizzarli rapidamente alla struttura presso la quale effettuare il trattamento e deve avvenire nel rispetto dei criteri fissati dalla CTS.
Viene poi precisato che la prescrivibilità del prodotto è limitata ai medici operanti nell’ambito delle strutture identificate a livello locale per la somministrazione ed è raccomandato il trattamento nell’ambito di una struttura ospedaliera o comunque in setting che consentano una pronta ed appropriata gestione di eventuali reazioni avverse gravi.
In ogni caso la prescrizione ed il trattamento devono garantire la somministrazione del prodotto il più precocemente possibile rispetto all’insorgenza dei sintomi, e comunque non oltre i dieci giorni dall’inizio degli stessi.
In questi giorni la pratica per renderlo rimborsabile e quindi utilizzabile negli ospedali è sotto la lente dell’Agenzia del Farmaco. L’iter è lungo, ma secondo gli esperti il via libera sarà a luglio
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Scotti: "La Medicina Generale si riconferma ancora una volta l’unico vero baluardo del Servizio Sanitario Nazionale strutturalmente adeguato a fornire ai cittadini un’assistenza di prossimità, gratuita e accessibile a tutte le fasce socio-economiche,
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