In questi giorni la pratica per renderlo rimborsabile e quindi utilizzabile negli ospedali è sotto la lente dell’Agenzia del Farmaco. L’iter è lungo, ma secondo gli esperti il via libera sarà a luglio
. I casi di dermatite atopica sono sempre più frequenti anche nei bambini molto piccoli: colpisce oggi il 20% di quelli con meno di sei anni, e non pochi in forma grave, resistente alle terapie sintomatiche abituali. Prurito e lesioni cutanee che talvolta colpiscono anche il viso e parti del corpo esposte e possono provocare non solo sintomi fastidiosi, ma anche disagio nei rapporti sociali, con conseguenze sulla qualità della vita dei piccoli pazienti.
Fino a poco tempo fa non esistevano farmaci specifici per i bambini con forme gravi di dermatite.
"È un’ottima notizia" dice il professor Michele Miraglia Del Giudice, allergologo pediatra e presidente SIAIP , "perché questo farmaco non solo agisce efficacemente sui sintomi, attenuando in modo sostanziale prurito e manifestazioni cutanee, con una sola somministrazione sottocutanee al mese; ma potrebbe anche essere in grado di bloccare quella che chiamiamo marcia allergica, ossia l’evoluzione della malattia, che talvolta esordisce come dermatite atopica, ma poi evolve in asma o rinite allergica. In seguito a queste acquisizioni scientifiche si è messo in moto tutto il complesso meccanismo attraverso il quale passano non soltanto l’approvazione di nuovi farmaci, ma anche l’estensione dell’uso di quelli già esistenti. Attualmente l’Aifa, l’ente regolatorio per l’uso e la commercializzazione dei farmaci in Italia, sta esaminando la documentazione sul dupilumab per decidere se e come può essere reso rimborsabile sotto i 6 anni di età e ci di augura che sia luglio.
L’approvazione Europea è supportata dai risultati dello studio clinico di Fase 3 SELECT GCA che ha dimostrato che i pazienti trattati con upadacitinib hanno raggiunto l’endpoint primario della remissione sostenuta e importanti endpoint secondari
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Talquetamab è la prima immunoterapia per il trattamento del mieloma multiplo che abbia come target il GPRC5D (G-protein coupled receptor family C group 5 member D)
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Lo studio sperimentale di fase III è stata la più ampia sperimentazione sulla fibrosi polmonare idiopatica (IPF) ad oggi mai condotta, in corso presso circa 400 centri e in oltre 30 Paesi
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