Verrà discusso la prossima settimana: il provvedinento Inps è stato contestato dai presidenti degli Ordini e dalle forze politiche
La vicenda dei medici pensionati vaccinatori esclusi dal vitalizio potrebbe avere uno sbocco nei prossimi giorni, quando sarà discusso un emendamento al decreto Legge Covid 30/2021 che di fatto riammette alla pensione i camici bianchi che ne erano stati privati, come abbiamo spiegato nei giorni scorsi su Dottnet. Se, come tutto fa credere, il prossimo 13 maggio ci sarà il via libera all'emendamento, i tanti medici pensionati Inps potranno tornare negli hub per affiancare i colleghi, compresi gli ex convenzionati ai quali invece il vitalizio Enpam non è mai stato sospeso.
La circolare Inps numero 70 sulla questione tuttavia spiega i motivi della decisione distinguendo tra coloro per i quali è prevista la sospensione del trattamento durante il periodo dell’incarico e coloro che invece possono ricevere l’assegno insieme alla retribuzione. Tra i primi rientrano i sanitari collocati in quiescenza con i requisiti per la pensione di vecchiaia, per cui interviene la sospensione, tra i secondi vi sono i dirigenti medici, veterinari e sanitari che rientrano nella cosiddetta “quota 100” e per cui, secondo la legge, i redditi da lavoro autonomo sono cumulabili con la pensione.
Contro questa norma c'è stata una levata di scudi da parte di presidenti degli Ordini, tra cui il palermitano Toti Amato, componente del direttivo della Federazione nazionale Fnomceo: “Serve subito un provvedimento legislativo che sani la follia della circolare Inps che blocca la pensione ai medici vaccinatori in quiescenza, prima chiamati alle armi per fronteggiare l’emergenza sanitaria, oggi puniti per la loro disponibilità. Una stravaganza tutta italiana”. “A distanza di un anno – incalza Amato – facendo seguito al decreto del 9 marzo 2020, l’Istituto dava il via libera alle assunzioni di medici e infermieri in pensione, indicando le modalità operative. Gli incarichi potevano essere assegnati in deroga alla legislazione vigente: i medici andati in pensione potevano lavorare cumulando la pensione con l’attività lavorativa e correre in aiuto all’emergenza Covid 19. Con grande responsabilità i medici reclutati con urgenza si sono resi subito disponibili per offrire la loro esperienza a garanzia della sicurezza dei cittadini e per accelerare le somministrazioni. Ora li costringiamo a scappare altrimenti perdono la pensione”.
Il presidente dell'Enpam, Alberto Oliveti, si rivolge ai colleghi, medici e odontoiatri, con una lettera aperta che ha l’obiettivo di fare chiarezza su un concetto che da tempo circola nel dibattito pubblico: quello di "investitore paziente"
L’Enpam ha sottoscritto uno specifico protocollo d’intesa con due associazioni rappresentative delle strutture accreditate, AIOP ed ACOP
La gestione uscente ha chiuso con un saldo positivo di oltre 1,1 miliardi di cui 120 milioni di saldo previdenziale e più di 1 miliardo frutto dell’oculata gestione finanziaria
Possono essere riscattati, in tutto o in parte, nella misura massima di cinque anni, anche non continuativi, i periodi successivi al 31 dicembre 1995 e precedenti al primo gennaio 2024
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.
Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
Commenti