Canali Minisiti ECM

In aumento la popolazione transgender: al via uno studio sul loro stato di salute

Endocrinologia Redazione DottNet | 19/07/2021 12:23

L'iniziativa dell'Istituto Superiore di Sanità avrà il supporto di sette dei principali centri italiani per la gestione clinica delle persone transgender: Bologna, Firenze, Torino, Milano, Napoli, Roma e Cagliari

Sono in aumento in Italia le persone transgender, complice anche un maggiore coming-out ed afflusso presso i centri specializzati: una condizione aumentata di migliaia di volte in 40 anni e che oggi, in base agli unici dati disponibili tratti dalle persone che si rivolgono ai centri per l'adeguamento di genere, si stima interessi lo 0,5-1% della popolazione generale, quindi circa 500.000 persone, contro una diffusione dello 0,002-0,005% negli anni '80. Ma il mondo transgender, specie sul versante salute, resta ancora poco conosciuto: per questo parte uno studio dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) insieme a sette dei principali centri italiani per la gestione clinica delle persone transgender (a Bologna, Firenze, Torino, Milano, Napoli, Roma e Cagliari) per raccogliere informazioni sulle problematiche cliniche e lo stato di salute di questa fascia di popolazione e capire se vi siano fattori associati ad un maggior rischio di malattie. L'iniziativa, che vede il coinvolgimento della Società italiana di endocrinologia (Sie), arriva nel momento in cui è accesso il dibattito sul ddl Zan.

"Negli ultimi tempi la condizione delle persone transgender è finita sotto i riflettori proprio per il ddl Zan, il dibattuto disegno di legge che prevede l'inasprimento delle pene per i reati gravati da motivazioni discriminatorie basate su orientamento sessuale, etnie e disabilità", sottolinea Erika Limoncin, Psicosessuologa all'Università Tor Vergata di Roma. Il punto, rileva da parte sua Annamaria Colao, presidente neo eletta Sie, è che "si sente il bisogno di inquadrare dal punto di vista legislativo delle forme di protezione, perché una persona transgender vive un'incongruenza tra il proprio sesso biologico e il genere sessuale che percepisce di se stesso, da cui deriva una sofferenza psicologica importante, che solo con l'aiuto di ormoni e chirurgie può riuscire a essere mitigata".

pubblicità

Ad oggi si stima che la prevalenza dell'incongruenza di genere nelle persone biologicamente maschi che vogliono adeguare l'identità a quella femminile oscilla tra 1:11.900 e 1:45.000. Al contrario, la prevalenza delle femmine che chiedono l'adeguamento all'identità maschile varia da 1:30.400 a 1:200.000. "Gli studi in corso sullo stato di salute della popolazione transgender sono un primo passo importante per comprendere i bisogni di salute di questa fascia particolarmente vulnerabile dal punto di vista sanitario e in questa direzione va il portale INFOTRANS, realizzato in collaborazione con l'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali-Presidenza del Consiglio dei Ministri - spiega Marina Pierdominici, del Centro di Riferimento per la Medicina di Genere dell'ISS in occasione del Congresso Nazionale Sie a Roma -. E' il primo portale istituzionale in Europa che mette a disposizione dei cittadini informazioni sanitarie e giuridiche, oltre una mappa dei servizi al fine di promuovere una corretta informazione". L'obiettivo, è anche evitare "pericolosi trattamenti fai-da-te o ritardi nell'inizio del trattamento ormonale", sottolinea Rosario Pivonello, responsabile del Centro di Andrologia e Medicina della Riproduzione e della Sessualità Maschile e Femminile Università Federico II di Napoli.

Ma è ancora tanta la strada da fare per diffondere una cultura di accoglienza delle persone transgender che ancora oggi, avvertono gli specialisti, sono vittime di discriminazioni. Lo dimostra uno studio del 2019 della Harvard Chan School of Public Health di Boston che mostra come il 57% degli LGBTQ ha fatto esperienza almeno una volta di discriminazioni legate all'orientamento sessuale, anche sul fronte dell'assistenza medica, il 53% di micro-aggressioni, il 51% di molestie sessuali, il 51% di violenza, il 34% di molestie riguardanti l'uso dei servizi igienici. Un adulto LGBTQ su sei ha inoltre riferito di evitare i servizi sanitari per le discriminazioni. Questi dati, conclude Pivonello, "indicano che le discriminazioni, in ambito sanitario soprattutto, alimentano un sommerso di cure fai-da-te pericolosissime, cui le persone transgender finiscono per sottoporsi pur di evitare di sentirsi derise e discriminate al momento dell'accesso ai servizi".

Commenti

I Correlati

L'assorbimento di una specifica soluzione orale di levotiroxina sodica non è stato influenzato dal consumo di caffè 5 minuti dopo la dose

Dal 20 al 25 maggio torna la settimana della tiroide

Obesità, diabete, malattie della tiroide, infertilità, osteoporosi. Problemi di salute molto diffusi che hanno un comune denominatore: le alterazioni ormonali

L’ipotiroidismo è una patologia che si verifica quando vi è una produzione inadeguata di ormoni tiroidei da parte della ghiandola tiroidea o una stimolazione insufficiente da parte dell’ipotalamo o dell’ipofisi.

Ti potrebbero interessare

Protocollo di sperimentazione SIOOT con l’Università Cattolica di Roma per confermare l’efficacia dell’ozonoterapia nel trattamento delle infezioni sostenute da batteri resistenti

Obesità, diabete, malattie della tiroide, infertilità, osteoporosi. Problemi di salute molto diffusi che hanno un comune denominatore: le alterazioni ormonali

Applicata un'innovativa procedura per via endoscopica che consente l'asportazione della tiroide dall'interno della bocca, attraverso piccole incisioni praticate sotto il labbro inferiore

Sono i risultati positivi di un’analisi di efficacia ad interim pianificata dello studio Dreamm-7, appena diffusi da Gsk, che valuta belantamab mafodotin come trattamento di seconda linea per il mieloma multiplo recidivante o refrattario

Ultime News

A Roma gli Stati Generali Anaao Assomed della Formazione Specialistica: le proposte per salvare la formazione dei futuri medici e sanitari e scongiurare il collasso della sanità pubblica

Sondaggio Anaao: in servizio prestano fino a 50 ore a settimana, si sentono "tappabuchi" e il 97% chiede una riforma del sistema formativo

Bellantone: "Negli ultimi 15 anni la percentuale di fumatori si è ridotta, ma troppo lentamente. Erano il 30% nel 2008, adesso si attestano al 24%". Greco (S.I.d.R.): “Fumo e infertilità, a rischio giovani e donne”

Contrasta diabete e arteriosclerosi e prolunga la durata della vita