Studio GB, aumentati i fumatori 18-34enni durante la pandemia
La pandemia fa dilagare i comportamenti nocivi per la salute, specie tra i giovani: tanti tra quelli di 18-34 anni hanno cominciato a fumare durante il lockdown, con la quota di fumatori in questa classe di età che rappresenta purtroppo oltre un quarto dei viziosi del fumo essendo salita dal 21,5% al 26,8%,.
Sono i dati riferiti dal Cancer Research britannico ed emersi da uno studio pubblicato sulla rivista Addiction. Lo studio ha coinvolto quasi 3200 individui cui è stato chiesto di dire quali e quanti cambiamenti di abitudini hanno adottato durante il primo lockdown, dalla dieta all'igiene delle mani, dal consumo di alcolici al fumo.
"Abbiamo visto che molti fumatori (specie tra le persone più in là con gli anni) hanno colto l'occasione per smettere di fumare, che è fantastico. Tuttavia il primo lockdown è stato un periodo di grande stress per molte persone e noi abbiamo visto un aumento del fumo e del consumo di alcolici tra le persone più duramente colpite dalla pandemia", ha aggiunto. Sarà importante valutare nel tempo l'impatto sulla salute di questi cambiamenti nei comportamenti delle persone.
Orari più flessibili, supporto ai giovani medici nelle AFT e risorse per il funzionamento delle Case di Comunità in linea con il PNRR. I tempi più complessi rinviati alla prossima tornata contrattuale, adesso è corsa all'accordo
Tra chi ha patologie croniche solo il 46% ha una percezione positiva
Il mancato raggiungimento comporta anche una perdita stimata di PIL pari a circa 11 miliardi di euro
Lo studio delinea un quadro preciso dei caregiver non professionisti in Europa, ossia milioni di donne e uomini che assistono una persona cara in perdita di autonomia
Diminuiscono le probabilità di avere almeno due patologie assieme
"Nel mondo reale rallenta la malattia nel 50% dei pazienti"
Zooprofilattico Venezie, più vigilanza sui rischi biologici
Ha effetti positivi sui grassi e gli zuccheri nel sangue
Commenti