“Il nostro obiettivo rimane 0, non vorremmo avere medici non vaccinati, ma ad oggi siamo al 7% su 460 mila medici in Italia che non si sono vaccinati contro il Covid"
Sono 1.972 i medici e gli odontoiatri attualmente sospesi dagli Albi dei Medici e degli Odontoiatri italiani per mancato rispetto dell'obbligo vaccinale: lo 0,4% degli iscritti, che sono in tutto 467.611. A comunicarlo è la Federazione degli ordini dei medici (Fnomceo), sottolineando che sono tuttavia 33.534 (il 7,2% del totale) i medici che, sulla piattaforma del green pass, risultano inadempienti.
“Il nostro obiettivo rimane 0, non vorremmo avere medici non vaccinati, ma ad oggi siamo al 7% su 460 mila medici in Italia che non si sono vaccinati contro il Covid. Gli ordini territoriali vanno avanti con le sospensioni“. È Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici (FnomCeo), a rispondere all’agenzia Dire sui numeri dei medici non immunizzati.
“L’applicazione della legge sta avvenendo puntualmente- spiega Anelli all'Agenzia Dire - abbiamo avuto il primo collegamento con la piattaforma da cui estrarre i nominativi il 20 dicembre e i numeri di non vaccinati, intorno a quella data, erano molto alti, circa 60mila medici che non erano certificabili; il dato però era grezzo. Ora gli Ordini stanno procedendo secondo le norme di legge e stanno inviando lettere di avviso per chiedere eventuali esenzioni o chiarire qual è la situazione che riguarda il medico senza vaccino: è possibile che abbiano contratto il Covid e che per questo non abbiano potuto adempiere all’obbligo vaccinale previsto per i sanitari. Un’attività di ricognizione che ha ridotto da 61mila a 34mila medici gli elenchi dei non vaccinati- evidenzia il presidente di FnomCeo- con uno sforzo organizzativo non indifferente da parte degli Ordini territoriali”. “La federazione svolge un ruolo di raccordo per estrarre i numeri grezzi, ma una grossa difficoltà l’abbiamo avuta con i colleghi che lavorano all’estero anche se rientrano negli Ordini provinciali- spiega Anelli- difficoltà che c’è stata anche per ottenere la certificazione avuta all’estero, oltre che per individuare un riferimento a cui inviare la lettera di sollecitazione”.
Per Anelli, “si arriverà intorno al 4-5% dei medici non vaccinati, oggi siamo al 7%. Alcuni medici sono comunque irreperibili, altri motivano il diniego perché non credono nel vaccino e nei loro confronti viene aperto il provvedimento disciplinare; oltre la sospensione ope legis, perché il vaccino anti Covid è un requisito essenziale. Le sospensioni sono in atto comunque, 1.300 sono i medici già sospesi, questo è l’ultimo dato alla settimana scorsa. Questa è un’attività straordinaria dell’Ordine, per la quale ci siamo attrezzati e si sta facendo con molto impegno. In otto mesi le Asl avevano sospeso 1.600 medici, alcuni sono ancora sub judice, altri hanno recuperato facendo la somministrazione, altri non possono più esercitare perché sospesi dall’Ordine. In un mese, da parte della Federazione e degli Ordini, c’è stato un forte impegno”. E rispetto al dato del 4-5% a cui si arriverà, Anelli commenta amaro: “I medici devono ottemperare alle norme di legge, per codice deontologico oltre che per essere dei buoni cittadini. Già Ippocrate nel 400 avanti Cristo lo aveva scritto: non danneggiare o mettere a rischio la salute dei pazienti. Attuare la sicurezza per assistere i pazienti è un requisito imprescindibile, chi non ci crede non può esercitare questa professione. Se arrivassimo al 5% sarebbe un dato significativo su 460mila, il nostro obiettivo è arrivare a 0, i no vax veri però sono una minoranza ancora più esigua ma chi non ottempera all’obbligo crea comunque un forte disagio ed è giusto che sia sospeso”.
"Riportare nel Paese la produzione di principi attivi"
Per la Suprema Corte non è semplicemente una condotta scorretta: si tratta di un reato. Pertanto, risponde del delitto di istigazione alla corruzione
Censis: confusi sulle informazioni, c'è una stanchezza vaccinale
Nel 2024 i controlli fiscali sono aumentati dell’8%, ma restano limitati: secondo la Corte dei Conti, più esposte le partite IVA nei settori di edilizia, ristorazione e i professionisti
La finalità del divieto è di garantire la massima efficienza e funzionalità operativa all'Ssn, evitando gli effetti negativi di un contemporaneo esercizio, da parte del medico dipendente, di attività professionale presso strutture accreditate
Le richieste puntano sull'adeguamento economico e sulla riorganizzazione del lavoro
Con la graduatoria parte la caccia ai 22mila posti
Nursing Up: "Mai così tante. In nessun ospedale agenti dopo le 24"
Commenti