La ricetta dematerializzata dovrebbe decadere dal primo aprile con la fine dello stato d’emergenza
Anche dopo la scadenza dello stato di emergenza si potrà continuare a ricevere il promemoria della ricetta in via digitale. È in arrivo infatti una nuova ordinanza della Protezione civile che prorogherà la possibilità da parte dei medici di inviare via sms o mail il promemoria per i pazienti che potranno continuare a recarsi in farmacia senza dover passare prima dal medico per ritirare il promemoria cartaceo.
Il sistema d’invio del promemoria in digitale è stato introdotto all’inizio della pandemia nel 2020 con un’ordinanza della Protezione civile. In seguito, sempre nel 2020 Mef e Salute hanno emanato due decreti per mandare a regime il sistema anche dopo la fase emergenziale. Il problema però è che il sistema a regime prevede che il cittadino possa accedere al promemoria digitale in una apposita area del portale www.sistemats.it con Spid o Cns ma anche senza o attraverso il Fascicolo sanitario elettronico e direttamente in farmacia con la tessera sanitaria. Il problema è che il sistema in molte Regioni non è pronto e quindi sarà necessaria una proroga per l’invio diretto via sms o mail da parte dei medici.
«Stiamo lavorando in stretto contatto con il Ministero della Salute per fare in modo che dal primo aprile non salti un sistema, forse una delle poche cose positive ereditate dal periodo Covid, che di fatto ha permesso dopo anni di mera discussione teorica una vera dematerializzazione della ricetta del SSN, grazie a provvedimenti che però rientravano nei profili emergenziali di periodo e pertanto sono in scadenza al 31 marzo.
Con la fine dello stato d’emergenza, il meccanismo che nella sostanza ha portato all’attuazione della dematerializzazione delle ricette in forza del Covid sarebbe destinato ad interrompersi. «In questi anni abbiamo potuto inviare il promemoria o via mail o attraverso messagistica con il solo numero elettronico della ricetta (il cosiddetto NRE), ai nostri pazienti - ricorda il segretario generale Fimmg - dando loro la libertà di prendere le terapie nelle farmacie più vicine a casa o permettendo soprattutto ai familiari dei pazienti più fragili, di solito figli o nipoti, una gestione più consona ai tempi di un caregiver; che poi spesso è un lavoratore e che dovrebbe ricavare tempi per spostarsi presso i nostri studi solo per ottenere un promemoria durante i suoi orari di lavoro. Un sistema che si è rivelato molto efficiente, utile soprattutto per la consegna di terapie ripetute dei pazienti cronici e che proprio alle terapie sta determinando (stando alle nostre analisi) anche una maggiore aderenza». Proprio per evitare che questo sistema venga meno, Fimmg ha in questi giorni richiesto un intervento del Ministro Speranza, ottenendo una risposta immediata. Al più presto ci si attende una nuova Ordinanza della Protezione Civile, grazie alla quale tenere in vita le attuali procedure sulla prescrizione elettronica. Tutto questo in attesa dell’attuazione dei sistemi previsti a regime dalle norme vigenti e connessi all’implementazione del fascicolo sanitario elettronico, grazie ai quali i cittadini potranno scaricare le prescrizioni dei medici di famiglia direttamente in farmacia attraverso la tessera sanitaria (possibilità oggi disponibile solo in poche regioni d’Italia).
«Ancora una volta - puntualizza Scotti - la Fimmg ha scelto di lavorare nell’interesse dei pazienti e a tutela dei colleghi, senza troppi clamori che evidentemente distraggono altri dai temi cogenti e quotidiani e sempre facendo seguire, ai problemi, soluzioni e fatti non mere lamentazioni. Infine, e perché no, così si potrà evitare anche lo spreco di tonnellate di carta e fiumi di inchiostro che corrispondono a meno alberi abbattuti e meno inquinanti, nel segno di una vera politica "one health" dove la cura e l’attenzione alle procedure professionali tuteli e curi, oltre alle persone, anche l’ambiente nel quale viviamo e lavoriamo»
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