Canali Minisiti ECM

Tumore al colon: uno scudo di glucosio tutela il cancro

Oncologia Redazione DottNet | 04/04/2022 13:44

Rimuovere le cellule potrebbe accrescere l'efficacia delle terapie. Lo studio è stato realizzato grazie al 5x1000 della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro (FPRC) ed è stato condotto all'Istituto di Candiolo

Scoperto come il cancro del colon retto si avvale di cellule, sino ad ora sconosciute, che formano uno scudo di zuccheri per proteggersi dai radicali liberi, i quali hanno il compito di danneggiare il tumore e ostacolarne la crescita. Queste cellule - incapaci di crescere e moltiplicarsi all'interno della massa tumorale - si caratterizzano per un elevato assorbimento di glucosio, che emerge quindi per la prima volta con un nuovo ruolo difensivo dei tumori, che si va ad aggiungere alla sua funzione, di carburante per accelerare la crescita tumorale, scoperta già in passato. 

Rimuoverle, abbattendo questa protezione del tumore, potrebbe accrescere l'efficacia delle terapie. Lo studio e' stato realizzato grazie al 5x1000 della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro (FPRC) ed e' stato condotto all'Istituto di Candiolo. Il tumore del colon-retto è la seconda forma di cancro più diffusa in Italia e in Europa, con 43.700 nuovi casi diagnosticati nel 2020 nel nostro Paese (11,6% di tutti i tumori), dopo il cancro della mammella. "Definire lo specifico ruolo di questo nuovo tipo di cellule meno attivo nel tumore, potrebbe aprire la strada a nuove e più efficaci terapie anti-tumorali anche combinate ai farmaci tradizionali in grado di estirpare non solo le cellule in corso di moltiplicazione, ma i 'serbatoi' di cellule tumorali quiescenti, spesso responsabili dello sviluppo di forme tumorali recidive e della generazione di neoplasie resistenti ai trattamenti tradizionali, come chemio e radioterapia", ha riferito Anna Sapino, Direttore Scientifico e primario dell'Anatomia Patologica dell'IRCCS Candiolo.

pubblicità

La ricerca è il risultato di un progetto internazionale scaturito dalla collaborazione del Centro IRCCS di Candiolo, sotto la guida del prof Carlos Sebastian, con il Massachusetts General Hospital Cancer Center di Harvard, con a capo Raul Mostolavsky, co-direttore del Mass General Cancer Center a Boston e ha visto coinvolti, tra gli esperti dell'IRCCS di Candiolo, la prof.ssa Anna Sapino, Direttore Scientifico e primario dell'Anatomia Patologica dell'Istituto, il prof. Enzo Medico responsabile del laboratorio di Oncogenomica, la prof.ssa Silvia Giordano responsabile del laboratorio di Biologia Molecolare.  "E' noto che il metabolismo del glucosio consente alle cellule tumorali di crescere e proliferare - dichiara Sebastian Carlos, già responsabile del laboratorio di Dinamiche Metaboliche del Cancro dell'IRCCS di Candiolo ed ora in forza presso l'Università di Barcellona - Il nostro lavoro ha scoperto un nuovo ruolo del glucosio nel meccanismo di difesa nei tumori, come arma per proteggersi dai radicali liberi, molecole che danneggiano le cellule e ostacolano la crescita della neoplasia.   In particolare, la ricerca, - riprende il prof Sebastian - ha identificato un nuovo tipo di cellule di difesa a protezione del tumore. Si tratta di cellule non proliferanti, incapaci cioè di crescere e moltiplicarsi all'interno del tumore, ma caratterizzate da un elevato assorbimento di glucosio.   Inaspettatamente, in queste cellule lo zucchero non viene convertito in energia, come i principali consumatori di glucosio nel cancro del colon, ma utilizzato per neutralizzare i radicali liberi che potrebbero danneggiare la struttura della cellula, compromettendone la sopravvivenza"

Commenti

I Correlati

"Le 125 pagine del documento, che dovrebbe rappresentare la guida istituzionale di riferimento per la strategia di controllo dei tumori in Italia, sono totalmente disattese"

Pubblicate sull’European Journal of Cancer le raccomandazioni stilate da esperti provenienti da 5 continenti e da società scientifiche internazionali

Radiologi e clinici del Policlinico Gemelli hanno ideato un metodo per 'taggare' con una piccola spirale metallica (microcoil) queste lesioni

Uno studio sul cancro alla prostata, l'altro sui dna circolari

Ti potrebbero interessare

Radiologi e clinici del Policlinico Gemelli hanno ideato un metodo per 'taggare' con una piccola spirale metallica (microcoil) queste lesioni

Uno studio sul cancro alla prostata, l'altro sui dna circolari

Duemila trapianti allogenici da donatore, 3.500 trapianti autologhi, dal 2019 oltre 900 procedure di terapia cellulare CAR-T

Nel corso dell’evento, i ricercatori INT hanno illustrato i dati aggiornati sull’arruolamento dei pazienti in I3LUNG, il progetto europeo sull’IA di cui l’INT è capofila: si tratta di 2188 soggetti nella parte retrospettiva e più di 170 nella parte p

Ultime News

Entro il 2050 il numero di persone che supera i 60 anni potrebbe raggiungere i 2,1 miliardi

Il valore di indice di massa corporea (Bmi) non sarebbe appropriato per le modifiche della composizione corporea con l'invecchiamento

Saranno 29 i membri della Commissione che discuteranno sul trattamento, definito dal decreto Schillaci-Roccella,"troppo disomogeneo in Italia"

"Con 3 guide informative per alunni, famiglie e insegnanti vogliamo sensibilizzare su patologia disabilitante, inclusione e rispetto della diversità"