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Gimbe, il virus circola troppo. Sì alle mascherine al chiuso

Infettivologia Redazione DottNet | 21/04/2022 14:42

Parte lenta la quarta dose, solo a 29.000 over80 e fragili. Speranza: 1,2 milioni di italiani con il Covid, la pandemia non è conclusa

A una decina di giorni dal primo maggio, data in cui dovrebbe decadere l'obbligo delle mascherine al chiuso, nuovi casi, ricoveri, intensive e decessi "presentano una lieve tendenza alla flessione". Tuttavia, "la circolazione del virus è ancora molto elevata: il numero di positivi, sottostimato, supera quota 1,2 milioni, i nuovi casi giornalieri sono oltre 50 mila e il tasso di positività dei tamponi supera il 15%. Di conseguenza, abolire l'obbligo di mascherina al chiuso è una decisione molto avventata". Così il presidente Gimbe Nino Cartabellotta, che precisa come l'incidenza superi i 500 casi per 100.000 abitanti in 72 province.

Parte a rilento la somministrazione delle quarte dosi di vaccino anti Covid. Fino al 20 aprile (ore 6) sono state 80.554 quelle somministrate agli immunocompromessi, con un tasso di copertura del 10,2% delle 791.376 persone a cui andrebbe somministrata ma con nette differenze regionali: dall'1,6% della Calabria al 40,5% del Piemonte.

Mentre sono state 29.158 le quarte dosi somministrate agli over 80, ospiti delle Rsa e fragili tra 60-79 anni, pari allo 0,7% dei 4,4 milioni di persone che rientrano in queste categorie. In questo caso le differenze che vanno dallo 0,04% del Friuli-Venezia Giulia all'1,2% del Lazio. E' quanto emerge dal monitoraggio della Fondazione Gimbe "Dopo 7 settimane dal via libera della quarta dose per le persone immunocompromesse - commenta il presidente Gimbe Nino Cartabellotta - un tasso di copertura nazionale al 10,2% e ingiustificate differenze regionali dimostrano che, al momento, la protezione di oltre 790 mila persone estremamente fragili è un lontano miraggio. Di conseguenza, l'estensione della platea per la quarta dose ad oltre 5,2 milioni di persone (includendo immunodepressi, fragili e over 80) richiede indubbiamente sia nuove strategie di comunicazione, sia meccanismi di chiamata attiva e non può essere affidata solo all'adesione volontaria".

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Speranza, la pandemia non è conclusa

La pandemia non è conclusa: siamo usciti dallo stato di emergenza e siamo in una fase diversa da quella del passato, ma il virus non è scomparso, oggi ci sono 1,2 mln di italiani con il Covid e ancora ci sono delle vittime.
Dunque non bisogna abbassare la guardia, bisogna avere prudenza e insistere con la campagna di vaccinazione. La mia sarà la voce, sia pure controcorrente, di chi continua a chiedere cautela".

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