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Covid, in sette giorni meno 8,9% i contagi e calano anche i decessi: meno 7%

Sanità pubblica Redazione DottNet | 05/05/2022 14:24

Senza terza dose quasi 2,7 milioni di persone che possono riceverla subito, pari al 5,6% della platea con nette differenze regionali

Nell'ultima settimana in Italia scendono i contagi da Covid-19 (-8,9%), con i nuovi casi che vanno sotto quota 400 mila, a fronte di un numero stabile di tamponi totali.  Calano anche i decessi (-7%) che passano da 1.034. a 962 in 7 giorni (98 riferiti a periodi precedenti). Questi i dati del monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe per la settimana 27 aprile-3 maggio 2022. In 18 Regioni - riferisce il report - si rileva una riduzione percentuale dei nuovi casi (dal -0,7% del Veneto al -18% del Lazio), mentre si registra un incremento in Lombardia (+0,7%), Friuli-Venezia Giulia (+5%) e Piemonte (+7,4%).

In discesa gli indicatori ospedalieri per il Covid-19 in Italia con le terapie intensive che fanno segnare -10,5% e i ricoveri ordinari -6,1%. E' quanto emerge dal monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe per la settimana 27 aprile-3 maggio. In particolare in area critica al 3 maggio si registrano 366 posti letto occupati; in area medica, invece, dopo il picco di 10.328 registrato il 26 aprile, i posti letto Covid sono scesi a quota 9.695 il 3 maggio. Al 3 maggio il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid è del 15% in area medica e 3,9% in area critica.

Sono state 39,4 milioni le terze dosi di vaccino anti-Covid somministrate in Italia, con un tasso di copertura dell'82,5% ma restano scoperte quasi 2,7 milioni di persone che possono riceverla subito, pari al 5,6% della platea con nette differenze regionali, dal 2,9% dell'Umbria al 10,6% della Provincia Autonoma di Bolzano; 5,65 milioni di persone senza terza dose non possono invece riceverla nell'immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni, pari all'11,8% della platea con nette differenze regionali, dal 7,9% della Valle D'Aosta al 14,8% dell'Umbria. È quanto emerge dal nuovo monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, con dati aggiornati al 4 maggio, rilevando, inoltre che la quarta dose "procede al rallentatore": l'hanno ricevuta finora solo circa 383 mila persone, con ampie e "inaccettabili diseguaglianze regionali".

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Le quarte dosi sono state somministrate a 133.491 immunodepressi in Italia con una copertura del 16,9% a livello nazionale e forti differenze regionali, che vanno dal 2,9% del Molise al 57,1% del Piemonte. Tra gli over 80, fragili (60-79 anni) e ospiti Rsa, invece, sono state somministrate 249.780 quarte dosi con un tasso di copertura nazionale del 5,6% e coperture regionali che vanno dall'1,6% della Calabria all'11,1% dell'Emilia-Romagna. "Nell'ambito di un generalizzato flop delle quarte dosi nelle persone immunocompromesse - commenta il presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta - le inaccettabili diseguaglianze regionali dimostrano da un lato l'efficacia delle strategie di chiamata attiva, dall'altra l'immobilismo organizzativo della maggior parte delle Regioni". Sono 6,89 milioni le persone di età superiore a 5 anni che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino, di cui 2,79 milioni hanno una temporanea protezione in quanto guariti mentre 4,10 milioni sono attualmente vaccinabili. Nella settimana 27 aprile-3 maggio si riduce ancora il numero di nuovi vaccinati: 5.982 rispetto ai 6.408 della settimana precedente (-6,6%). Nella fascia 5-11 anni, infine, sono state somministrate 2,56 milioni di dosi: 1.385.060 hanno ricevuto almeno 1 dose di vaccino, con un tasso di copertura nazionale al 37,9% e differenze regionali che vanno dal 20,6% della Provincia Autonoma di Bolzano al 53,7% della Puglia.

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