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Vaiolo scimmie, in Italia i vaccini. Ecdc: si diffonde attraverso i fluidi corporei. Casi in aumento

Infettivologia Redazione DottNet | 15/07/2022 18:09

Riunione dell'Oms il 21 luglio per stabilire se l'epidemia costituisce un'emergenza sanitaria

 "Le prime consegne di vaccini per il vaiolo delle scimmie sono arrivate ieri in Italia con 5.300 dosi iniziali per proteggere i cittadini e rispondere a questa epidemia". Lo annuncia la commissaria europea alla salute Stella Kyriakides. "I 6.000 casi di vaiolo delle scimmie nell'Unione europea, con un aumento del 50 per cento rispetto alla scorsa settimana, sono motivo di grave preoccupazione per la salute pubblica".  "La reazione dell'Ue è stata rapida e con la nostra Autorità per la preparazione e la risposta sanitaria (Hera) abbiamo acquistato vaccini per tutti gli Stati membri utilizzando il bilancio dell'Ue - segnala Kyriakides -. Nel giro di poche settimane, abbiamo acquistato circa 110.000 dosi e abbiamo già consegnato ai paesi più colpiti, tra cui Spagna, Germania, Portogallo, Belgio e Irlanda. Altre consegne arriveranno nelle prossime settimane. Questa è un'Unione Europea della Salute che offre risultati tangibili per le persone". 

Ci sono intanto novità dal fronte della ricerca: nell'attuale epidemia di vaiolo delle scimmie, la trasmissione dell'infezione tramite fluidi corporei come la saliva potrebbe giocare un ruolo importante finora sottovalutato. È quanto suggerisce uno studio condotto da ricercatori dell'Hospital Clínic-Universitat de Barcelona e pubblicato su Eurosurveillance, rivista degli European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc).

Lo studio ha analizzato campioni prelevati da 12 pazienti con vaiolo delle scimmie seguiti dall'ospedale spagnolo. In tutti i pazienti, i ricercatori hanno riscontrato il Dna del virus nella saliva, talvolta con una carica virale alta. In 11 pazienti su 12 il Dna del virus era presente nel tampone rettale, in 10 su 12 in quello naso-faringeo, in 9 su 12 nelle urine, in 8 su 12 nelle feci, in 7 su 9 nello sperma (in 3 non è stato seguito questo esame).   Fino a oggi la principale via di trasmissione dell'infezione era stata considerata il contatto con le lesioni infette.  "Nell'attuale focolaio, numerosi dati clinici ed epidemiologici supportano che il contatto stretto, spesso nel contesto dell'attività sessuale, sta guidando la trasmissione della malattia", scrivono i ricercatori. Tuttavia, la ricerca ora aggiunge altre possibili vie di diffusione del virus: "Questi risultati migliorano le conoscenze sulla diffusione del virus e sul possibile ruolo dei fluidi corporei nella trasmissione della malattia", concludono i ricercatori.

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Tuttavia la diffusione del virus preoccupa, tanto che l'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha convocato per il 21 luglio la nuova riunione del comitato di esperti sul vaiolo delle scimmie per decidere se l'epidemia costituisca un'emergenza sanitaria globale.    "Il comitato d'emergenza fornirà il proprio parere al direttore generale dell'Oms per stabilire se l'evento costituisce un'emergenza sanitaria di portata internazionale", ha dichiarato l'agenzia sanitaria delle Nazioni Unite in un comunicato. In caso affermativo, proporrà raccomandazioni temporanee su come prevenire e ridurre la diffusione della malattia e gestire la risposta sanitaria globale".

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