
Il progetto sarà realizzato dal consorzio guidato da Eatris, l'infrastruttura europea per la medicina traslazionale, che coinvolge 24 istituzioni e centri di ricerca di 10 Paesi europei
Rendere disponibili terapie già in uso e 'riposizionarle' per altre indicazioni terapeutiche, come per tumore al pancreas, Covid e malattie rare. Questo l'obiettivo del progetto Remedi4all, finanziato nell'ambito di Horizon Europe con 23 milioni di euro, che parte oggi e durerà 5 anni. A realizzarlo, il consorzio guidato da Eatris, l'infrastruttura europea per la medicina traslazionale, che coinvolge 24 istituzioni e centri di ricerca di 10 Paesi europei, tra cui l'Istituto Tumori Fondazione Pascale di Napoli, l'Istituto Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano, l'Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna e l'azienda farmaceutica Dompé.
Il 'riposizionamento' consiste nella valutazione del possibile utilizzo alternativo di farmaci già in uso per il trattamento di malattie diverse da quelle per le quali hanno indicazione terapeutica. Il vantaggio sta nel fatto che questi farmaci hanno già superato il lungo e costoso percorso per arrivare all'approvazione. Si calcola, infatti, che per lo sviluppo di una nuova molecola sono necessari circa 12-15 anni e circa 2-3 miliardi di euro, invece per la valutazione di un riposizionamento occorrono dai 6 ai 7 anni e circa 300 milioni. Quando possibile, quindi, questo costituisce un'alternativa più rapida ed economica.
Il progetto Remedi4all sfrutterà l'enorme potenza di Exscalate, la piattaforma di progettazione di farmaci basata su intelligenza artificiale e supercalcolo di Dompé farmaceutici, per accelerare l'identificazione di nuove indicazioni per composti noti tra una libreria virtuale di 2.000 miliardi di molecole. "Combineremo la potenza del super calcolo con la nostra esperienza scientifica - ha dichiarato Marcello Allegretti, chief scientific officer di Dompé, unica azienda presente nel consorzio - per accelerare lo sviluppo di candidati pre-clinici e clinici".
"L'Istituto dei tumori di Napoli - dice Alfredo Budillon, ricercatore principale per il Pascale e direttore scientifico - oltre ad essere un partner del progetto REMEDI4all, grazie a un lungo impegno nell'approccio di riutilizzo dei farmaci in oncologia, è stato anche selezionato per sviluppare uno dei quattro progetti dimostrativi relativi alla fattibilità della piattaforma. In particolare, abbiamo proposto di valutare, preclinicamente ed in uno studio clinico internazionale disegnato in collaborazione con Antonio Avallone , direttore dell’unità di Oncologia Medica Addome, una nuova strategia terapeutica basata sull'uso di due farmaci riproposti: l'agente anticonvulsivante acido valproico più simvastatina, un agente del colesterolo, in associazione con la chemioterapia convenzionale, come approccio terapeutico di prima linea per il cancro del pancreas, una malattia a prognosi molto sfavorevole e per la quale i trattamenti ad oggi disponibili non sono particolarmente efficaci. Sono molto contento- continua Budillon, che è anche coordinatore europeo di una delle cinque piattaforme in cui si articola l’infrastruttura EATRIS- anche per il robusto finanziamento ottenuto nell’ambito del progetto dal nostro Istituto, pari a 2,5milioni di euro".
Il Pascale e’ membro della Infrastruttura europea EATRIS dal 2014, con molte attività che vedono diversi componenti dell’Istituto coinvolti, cosa questa che ha facilitato la collaborazione con altre istituzioni europee e non è un caso che nel 2022 ha partecipato a due progetti finanziati
dalla comunità europea. "Estremamente interessante la prospettiva che questa tipologia di ricerca ci pone come obiettivo - dice il direttore generale del polo oncologico partenopeo, Attilio Bianchi – . Siamo orgogliosi dell’impegno dei nostri ricercatori e di essere stati individuaticome coordinatori di una delle linee di sviluppo del progetto. Il Pascale si conferma quale istituto di ricerca e cura di rilevanza mondiale".
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