Il tasso di resistenza agli antibiotici in Italia è sette volte maggiore di quello della Scandinavia. Il nostro Paese, inoltre, si colloca al quinto posto tra i Paesi ad alto reddito per indice di resistenza a questi medicinali dopo Lettonia, Irlanda
Il tasso di resistenza agli antibiotici in Italia è sette volte maggiore di quello della Scandinavia. Il nostro Paese, inoltre, si colloca al quinto posto tra i Paesi ad alto reddito per indice di resistenza a questi medicinali dopo Lettonia, Irlanda, Slovacchia e Spagna
Il tasso di resistenza agli antibiotici in Italia è sette volte maggiore di quello della Scandinavia. Il nostro Paese, inoltre, si colloca al quinto posto tra i Paesi ad alto reddito per indice di resistenza a questi medicinali dopo Lettonia, Irlanda, Slovacchia e Spagna. La prevenzione delle infezioni ospedaliere (di cui il 65% è resistente) è ai livelli più bassi d'Europa, ai livelli della Romania. La maggior parte degli antibiotici viene utilizzata a livello territoriale con maggiori percentuali al Sud.
Sono alcuni dei dati presentati durante la conferenza stampa di presentazione della Settimana Mondiale della Consapevolezza Antimicrobica promossa dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, che include la Giornata Europea degli Antibiotici celebrata ogni anno il 18 novembre.
I medici di famiglia dai 45.203 che erano nel 2013 sono diventati 37.983 nel 2023 (-7.220). In calo anche i pediatri (-999 in 10 anni per un totale nel 2023 di 6.706 unità)
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Lo studio sperimentale di fase III è stata la più ampia sperimentazione sulla fibrosi polmonare idiopatica (IPF) ad oggi mai condotta, in corso presso circa 400 centri e in oltre 30 Paesi
Lo rivela la prima analisi globale sull'argomento pubblicata sulla rivista The Lancet e condotta dal Global Research on Antimicrobial Resistance (Gram) Project
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