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Ecm: novità nella formazione medici nei prossimi tre anni

Professione Redazione DottNet | 24/11/2022 16:45

Sarà legato l'assolvimento all'obbligo formativo con la responsabilità medico-legale e da qui anche alle assicurazioni

"La pandemia ha evidenziato la necessità di riformare il sistema della formazione ECM e noi associazioni provider, principali erogatori di corsi ECM per professionisti sanitari, chiediamo di poter dare il nostro contributo". È l’appello lanciato dalle tre principali associazioni provider italiane (Associazione Formazione nella Sanità, Gifes - Gruppo Italiano Formazione ECM e Ecm Quality Network), in occasione del 17esimo Forum Risk Management in sanità in corso ad Arezzo, che si conclude domani.

"La situazione è in evoluzione", dice Simone Colombati, presidente Associazione Formazione nella Sanità.

È incoraggiante che si stia già parlando di una riforma ECM, necessaria per includere le nuove tecnologie e le nuove modalità di fruizione. Noi siamo qui come Associazione Formazione nella Sanità insieme alle altre due associazioni di categoria – continua - per far sì che la nuova Commissione ECM riparta da un impegno preso da quella che l’ha preceduta, ovvero quello di determinare finalmente i criteri della Consulta in modo che anche noi provider potremmo farne parte e dare il nostro apporto alla riforma del sistema".

Si unisce all'appello Matteo Bruno Calveri, rappresentante Provider ECM Federcongressi&eventi e coordinatore di Gifes. "Auspichiamo una vera riforma del sistema Ecm - dice - basata su criteri oggettivi, sulla qualità e sul miglioramento dell'offerta formativa. Tutto questo può passare solamente attraverso un lavoro congiunto con tutti gli stakeholder del sistema, quindi il Ministero della Salute, la Commissione ECM, Agenas e poi tutti i provider e i professionisti sanitari che parteciperanno a tutta l'attività formativa nel nuovo triennio che partirà nel 2023". L’obiettivo è dunque portare nella Consulta ECM la visione delle associazioni provider, in quanto protagonisti attivi nel settore, per aumentare la quantità e la qualità dell'offerta formativa. "In quest'ultimo triennio abbiamo preso coscienza di tutti i cambiamenti da portare al sistema", dice Susanna Priore (nella foto), presidente di Ecm Quality Network. "Abbiamo bisogno di un confronto continuo con la Commissione ECM e la segreteria. È arrivato il momento - continua - di strutturare questo confronto perché in vista ci sono cambiamenti radicali del nostro Servizio sanitario nazionale e il ruolo dei provider è cruciale, considerato che il 90 per cento della formazione ECM viene fornita dai provider privati".

Nel frattempo, le associazioni invitano gli operatori sanitari a fare presto nell'adempiere all'obbligo formativo in vista della scadenza del triennio prevista a fine dicembre. "I dati ufficiali non li conosciamo, ma sappiamo che molti hanno ancora la possibilità di colmare il proprio gap formativo", dice Colombati. "Non credo che ci siano scuse. Noi rappresentiamo tanti provider sul territorio e i cataloghi a loro disposizione sono molteplici – sottolinea anche Matteo Bruno Calveri - quindi speriamo che gli operatori sanitarie colgano queste opportunità, che non vanno vissute semplicemente come un obbligo, e chiudere questo triennio in bellezza",

Il prossimo triennio, invece, si preannuncia ricco di novità, sia dal punto di vista legislativo che di offerta formativa. È stato deciso di legare l'assolvimento all'obbligo formativo con la responsabilità medico-legale e da qui anche alle assicurazioni", spiega Priore. "La formazione quindi non solo garantisce ai medici di migliorare la propria attività clinico-assistenziale - aggiunge - ma garantisce loro nella responsabilità professionale con vantaggi assicurativi e di conseguenza a favore delle cure e dell'assistenza dei cittadini".

I provider sono già pronti ad accogliere le novità e a supportare i medici nel processo di acquisizione degli ECM obbligatori. "L'aver dato alla formazione un ruolo importante sul fronte assicurativo e della responsabilità professionale - conclude Colombati - alza l'asticella di quella che è la nostra proposta di aggiornamento professionale perché viene correlata alla prevenzione del rischio clinico. Quindi sentiamo ancora di più l’esigenza di fare corsi efficaci e di aumentare la qualità e soprattutto di cercare con metodologie accattivanti di aumentare la platea di chi ne fruirà".

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