
Calabresi: "oggi noi disponiamo di terapie sintomatiche che trattano l'attacco acuto, ma quando la frequenza di questa malattia è molto alta, dobbiamo mettere in alto una terapia di profilassi, di prevenzione, che possa ridurre la frequenza e la grav
Calabresi: "oggi noi disponiamo di terapie sintomatiche che trattano l'attacco acuto, ma quando la frequenza di questa malattia è molto alta, dobbiamo mettere in alto una terapia di profilassi, di prevenzione, che possa ridurre la frequenza e la gravità degli attacchi"
Tra le terapie innovative per la cura dell'emicrania cronica, una patologia invalidante per frequenza e gravità degli attacchi, ci sono i trattamenti che prevedono l'impiego della tossina botulinica. E' il parere di Paolo Calabresi, direttore della clinica neurologica del Policlinico Gemelli di Roma che ha partecipato al simposio organizzato dalla azienda farmaceutica AbbVie dal titolo 'Il ruolo della tossina botulinica nel nuovo scenario della terapia dell'emicrania', a Milano durante il 52esimo congresso nazionale della Società italiana di neurologia. "Abbiamo oggi a disposizione - ha detto l'esperto - risorse molto importanti nella cura della emicrania cronica, tra cui i trattamenti con la tossina botulinica e quelli con l'utilizzo degli anticorpi monoclonali, che riducono l'intensità e la frequenza delle crisi".
Calabresi ha spiegato che "l'emicrania cronica è una patologia neurologica che colpisce ad alta frequenza la popolazione femminile e capace di alterare la qualità di vita, i rapporti familiari e sociali delle donne che ne soffrono". Una patologia che è stata riconosciuta, ha sottolineato, anche "da una legge parlamentare come una vera e propria malattia con impatto sanitario, sociale ed economico importante". Ancora il neurologo ha sottolineato che "l'emicrania crea un problema di disabilità quando supera i quattro o cinque di attacchi mensili", in caso contrario si parla di "emicrania episodica". Secondo l'esperto "oggi noi disponiamo di terapie sintomatiche che trattano l'attacco acuto, ma quando la frequenza di questa malattia è molto alta, dobbiamo mettere in alto una terapia di profilassi, di prevenzione, che possa ridurre la frequenza e la gravità degli attacchi". Poi ha anche spiegato: "Disponevamo in passato di terapie mediate da altre malattie, come i farmaci antidepressivi, gli antiepilettici e i calcio antagonisti, oggi è nata una nuova era con una nuova tipologia di farmaci molto precisi indirizzati alla cgrp, una molecola che gioca un ruolo fondamentale nella genesi dell'emicrania".
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