
Anelli: "E' una concorrenza sleale tra Regioni, in particolare nei reparti di urgenza, con i territori più ricchi che dovrebbero alzare la posta offrendo condizioni migliori. Il divario tra nord e sud è evidente sugli stipendi"
Sempre più giovani medici al nord e sempre meno al sud: l'allarme arriva dalla Fondazione Gimbe. Un’analisi che preoccupa non poco, non solo per la diminuzione de medici nel meridione ma anche per molti pazienti che di conseguenza sono costretti a spostarsi verso il nord per le cure. Un vero e proprio esodo che secondo la Fondazione Gimbe è costato 14 miliardi di euro in dieci anni e che non sembra arrestarsi anche in vista dei laureandi pronti a diventare dottori.
Nel Meridione la media è di poco inferiore ai 3 mila euro, rispetto al nord che è più del doppio. L’esodo dei medici dal nord al sud ha portato una chiusura dal 2019 a un ritmo di quasi mille all’anno e se si guarda agli ultimi dieci anni i medici di famiglia mai rimpiazzati sono quasi 6mila, oltre il 10% dell’intera platea, una vera e propria desertificazione sanitaria. Ad affliggere il mondo della medicina c’è stato anche il periodo del Covid, dopo la pandemia durante la quale il contributo dei medici di famiglia è stato complicato anche per mancanza di strumenti. E così per tanti italiani che vivono al sud sta diventando sempre di più una vera e propria corsa a ostacoli trovare il proprio dottore di fiducia tra i 40 mila rimasti, con alcune zone del nord dove un dottore ad avere addirittura fino a 1800 pazienti.
Orari più flessibili, supporto ai giovani medici nelle AFT e risorse per il funzionamento delle Case di Comunità in linea con il PNRR. I tempi più complessi rinviati alla prossima tornata contrattuale, adesso è corsa all'accordo
Tra chi ha patologie croniche solo il 46% ha una percezione positiva
Il mancato raggiungimento comporta anche una perdita stimata di PIL pari a circa 11 miliardi di euro
Sistema fragile e fuga dei giovani medici, nel 2025 coperti solo 64 posti su 165 nella Scuola di Specializzazione in Medicina e Cure Palliative
La finalità del divieto è di garantire la massima efficienza e funzionalità operativa all'Ssn, evitando gli effetti negativi di un contemporaneo esercizio, da parte del medico dipendente, di attività professionale presso strutture accreditate
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