Mandelli: "La ricetta elettronica ha impresso una notevole accelerazione al processo di digitalizzazione della dispensazione del farmaco. La scelta di prorogarne l'utilizzo fino a tutto il 2024 non può che vederci, dunque, pienamente favorevoli"
Dopo l'approvazione da parte delle commissioni Affari Costituzionali e Bilancio in Senato, il testo del decreto Milleproroghe ha ricevuto il via libera dalla Camera lo scorso 23 febbraio. A Montecitorio il testo del provvedimento ha ricevuto 142 voti a favore, 90 contrari e quattro astenuti. Con l’aggiunta dei 22 emendamenti al testo da parte dei senatori, prima dell’approdo alla Camera in questo mese di febbraio, il termine ultimo è stato posticipato di un altro anno, ossia al 31 dicembre 2024.
Tra i tanti argomenti di rilevanza per cittadini e presi trattati dal decreto, ora convertito in legge, uno di questi comprende, dunque, l'utilizzo della ricetta elettronica, introdotta dal governo tramite un'ordinanza nel marzo 2020 per limitare gli spostamenti durante l'emergenza pandemica da Covid-19.
«La ricetta elettronica ha impresso una notevole accelerazione al processo di digitalizzazione della dispensazione del farmaco. La scelta di prorogarne l'utilizzo fino a tutto il 2024 non può che vederci, dunque, pienamente favorevoli - ha commentato soddisfatto Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani - se tutto questo è stato possibile lo si deve alla professionalità dei farmacisti che, con grande prontezza e capacità di adattamento anche sul fronte delle dotazioni tecnologiche, hanno reso possibile un cambiamento che scontata non era: la trasformazione di una e-mail o di un sms in una prestazione sanitaria».
"L’introduzione del ruolo unico per i medici in formazione, senza un impianto normativo chiaro e condiviso, avrebbe generato confusione, disuguaglianze e criticità organizzative"
"I limiti di tempo massimi, entro i quali deve essere garantita una prestazione ambulatoriale, prescritta con ricetta rossa e dematerializzata, variano a seconda del grado di priorità"
La riforma delle Case di comunità rischia di non risolvere il problema. Paolini: "Serve una medicina generale equiparata alla formazione delle altre specialità universitarie"
"La Medicina Generale è divenuta il capro espiatorio a cui attribuire tutte le pecche, i ritardi e i malfunzionamenti del Servizio Sanitario, anche quando, nel caso delle liste di attesa, la Medicina Generale non ha alcuna responsabilità"
Più formazione per vincere sfida arresto cardiaco improvviso
I vaccini sono adattati alla variante JN.1. Possibile la co-somministrazione dei nuovi vaccini aggiornati con altri
Bellantone: "la sicurezza dell’assistito è un pilastro fondamentale della qualità delle cure ed è un diritto inalienabile di ogni persona"
"Uso corretto delle risorse non avviene in tutte le regioni"
Commenti