Si tratta di quei pochissimi professionisti che non hanno ancora trasformato i loro studi privati in società e che, ancora convenzionati con le Asl, erogano all’interno di questi studi prestazioni di analisi cliniche, terapia riabilitativa, fisiokine
Si tratta di quei pochissimi professionisti che non hanno ancora trasformato i loro studi privati in società e che, ancora convenzionati con le Asl, erogano all’interno di questi studi prestazioni di analisi cliniche, terapia riabilitativa, fisiokinesiterapia e medicina nucleare
Da tempo la gestione degli specialisti esterni della Fondazione Enpam presenta risultanze negative. Pertanto, al fine di migliorare l’equilibrio gestionale di lungo periodo l’Ente ha ritenuto necessario introdurre alcuni correttivi alla normativa regolamentare, che sono stati recentemente ratificati dalle Autorità vigilanti e sono entrati quindi in vigore (nota dei Ministeri Lavoro ed Economia n. 1678 del 16 febbraio 2023).
Con la Delibera n. 64/2022 del Consiglio di Amministrazione dell’Enpam, è stato quindi disposto l’aumento delle aliquote contributive per gli specialisti esterni ad personam (ormai ridotti a poche centinaia di unità) appartenenti alle branche a prestazione.
Nel 2027, quindi, la loro aliquota di prelievo si allineerà a quella in vigore per i loro colleghi specialisti accreditati ad personam delle altre discipline mediche (oculisti, ginecologi, ecc., appartenenti alle cosiddette branche a visita) che già oggi pagano un contributo del 26% dei compensi.
Con riferimento ai medici collaboratori delle società specialistiche accreditate, che beneficiano della contribuzione del 2% a carico delle società (art. 1 comma 39 della Legge 23 agosto 2004 n 243) è stato invece introdotto, sempre a decorrere dall’anno 2023, un nuovo contributo interamente a carico dei singoli professionisti, con aliquota pari al 4 per cento dei compensi.
Con una Circolare inviata via PEC all’inizio di marzo a tutte le Aziende Sanitarie italiane, la Fondazione ha aggiornato le strutture sul nuovo obbligo contributivo. Dalla nota ufficiale emerge come la posizione degli iscritti delle branche a prestazione sia più penalizzante rispetto a quella dei colleghi delle branche a visita, perché per i primi, a regime, il contributo complessivo del 26% sarà per il 16% a loro carico e per il 10% a carico del Servizio Sanitario Nazionale, mentre per i secondi già adesso le Asl versano con aliquota del 13%, lasciando soltanto il residuo 13% a carico degli specialisti. In realtà, per questi professionisti, il problema più pressante non sta tanto nell’incremento del prelievo contributivo, quanto nella estenuante contrattazione con le Aziende, che tendono a contrarre il budget a loro disposizione.
La Fondazione, nella Circolare in parola, specifica che, nel caso in cui le Asl dovessero effettuare versamenti relativi a competenze arretrate, nel conteggio e nella rendicontazione si dovrà far riferimento alle aliquote di prelievo in vigore nell’anno di riferimento dei compensi. Al fine di facilitare il ricevimento e la lavorazione dei files di rendicontazione, la Fondazione ha attivato per le Asl l’indirizzo Pec dedicato nucleoispettivo@pec.enpam.it
Come contraltare dei nuovi obblighi contributivi, per consentire un recupero periodico dei versamenti effettuati, è stato pure introdotto un supplemento di pensione erogato, ogni 3 anni, ai pensionati ordinari della gestione degli specialisti esterni che beneficiano della contribuzione del 2 per cento e che sono tenuti al nuovo obbligo contributivo posto a carico dell’iscritto. In questo modo, quindi, i pensionati che continuano a collaborare con le strutture di riferimento, oltre alla piena deducibilità del contributo, possono avere un riscontro periodico tangibile dell’utilità dei propri ulteriori versamenti.
Tutti i nuovi riscatti non possono essere utilizzati per andare in pensione anticipata presso le altre gestioni Enpam con il meccanismo della cosiddetta totalizzazione interna
Uno dei due bandi prevede 300 borse da 3.100 euro per gli studi universitari dei figli dei camici bianchi attivi – anche se pensionati – che versano i contributi di “Quota B” all’Enpam
Scotti: "Per me questo nuovo incarico rappresenta soprattutto una responsabilità e un impegno in risposta all'Assemblea e a tutti i medici che in Enpam trovano la loro casa previdenziale"
A guidare la Consulta in qualità di presidente sarà Salvatore Casà, 64 anni, odontoiatra iscritto all'ordine di Agrigento
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.
Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
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