La sala operatoria costa 1.200 euro l'ora. La parcelle del chirurgo variano da 3.000 a 10.000 euro. Per l'Anaao Assomed è solo una questione di scelte
Da 422 a 1.278 euro al giorno per un ricovero nel privato; 395 euro per un controllo cardiologico in un uomo adulto, che arrivano a 775 per una donna, se si aggiunge anche la mammografia. Lo spiega il sindacato dei medici dirigenti della sanità pubblica Anaao Assomed, che pubblica il 'conto ombra' dei costi a carico del Servizio sanitario nazionale e che i cittadini spesso ignorano. "Le decisioni in tema di sanità di chi ci governa - premette il sindacatao in una nota - avranno inevitabili e pesanti ripercussioni sulle tasche dei cittadini" perché "se non ci fosse più il Servizio Sanitario Nazionale, che oggi grava sui cittadini solo per la fiscalità generale, il conto delle cure sarebbe assai salato". Ma ecco il dettaglio della ricerca Anaao, aggiornata a giugno 2023,
RICOVERO
QUANTO COSTA AL PAZIENTE UN RICOVERO NEL PRIVATO?
da 422 a 1.278 euro al giorno
Per un ricovero che richiede da una bassa a un’alta complessità assistenziale
QUALI ALTRI COSTI SONO A CARICO DEL PAZIENTE IN CASO DI RICOVERO NEL PRIVATO?
€1.
Oggi, spiega il sindacato in un video, "tutto questo con il Servizio sanitario nazionale è gratuito perché incluso nel costo che paga il cittadino con la fiscalità generale. Vogliamo conservare il nostro servizio sanitario pubblico e universalistico - chiede Anaao - o siamo disposti a pagare queste cifre per curarci?".
L’Anaao Assomed lancia, dunque, l’allarme: siamo in una fase rischiosa per la tutela del diritto alla salute e le cause hanno radici antiche moltiplicatesi nel tempo:
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il cronico insufficiente finanziamento pubblico del servizio sanitario nazionale che ci qualifica come "il primo dei paesi poveri "paragonabile a Grecia e Romania; |
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l’autonomia differenziata, l’eccessiva frammentazione regionale e territoriale che subordina il diritto alla salute alla residenza, causando drammatiche differenze di aspettativa di vita e degradanti viaggi della speranza; |
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la mancanza di riforme organiche nazionali del servizio sanitario che innovando e aggiornando tengano il passo con le straordinarie novità scientifiche e tecnologiche di cui disponiamo, affrontando i cambiamenti demografici e sociali in cui siamo immersi. |
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Per non parlare di Covid e post Covid con tutte le conseguenze sanitarie, sociali economiche. A questo si aggiungono la carenza di personale, l’incremento vertiginoso dei costi di tutte le attività sanitarie. |
E' dunque arrivato il momento di porsi delle domande che l'Anaao Assomed rimanda al Governo, alle Regioni e alle Istituzioni:
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Vogliamo ancora un sistema sanitario pubblico e universalistico finanziato dalla fiscalità generale? |
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Che ruolo deve avere la sanità pubblica nella scala di priorità delle politiche nazionali? |
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Riteniamo che il Servizio Sanitario nazionale sia un bene comune da difendere? O vogliamo optare per un sistema universalistico selettivo? |
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Quanta parte della ricchezza nazionale prodotta ogni anno (PIL) siamo disposti a destinare alla salute delle persone? Il confronto con l’Europa è desolante. |
Per l'Anaao Assomed è solo una questione di scelte.
Ministero della Salute: “Rammarico per mancata intesa dopo cinque mesi di interlocuzione”.REgioni: "Da noi ampia disponibilità". Anaao: "Subito soluzioni condivise con gli operatori". Altroconsumo: "Più risorse e meno scaricabarile"
Congiu: "Il nuovo Ruolo Unico di Assistenza Primaria impone ai medici un'organizzazione rigida e insostenibile, costringendoli a svolgere medicina di famiglia e continuità assistenziale"
Il Presidente Testa: Serve subito l’atto di indirizzo. Ruolo unico? Sì, ma con flessibilità
Le liste d'attesa non si accorciano, anzi. Subito soluzioni condivise con gli operatori
Cgil, Cisl e Uil: "Sono 200mila, è un comparto strategico"
"I medici, i dirigenti sanitari, gli infermieri le professioni sanitarie ex legge 43/2006, vogliono risposte, vogliono tornare ad essere il fulcro delle cure, vogliono continuare a curare, ma in sicurezza”
Testa: “Serve uno straordinario investimento nel territorio prima che della medicina di famiglia rimangano solo le ceneri.”
Leonida Iannantuoni Presidente di ASSIMEFAC; al paziente va dedicato più tempo
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