Canali Minisiti ECM

Di Marco (UniMi), Bpco ha effetti significativi su apparato cardiovascolare

Cardiologia Redazione DottNet | 14/09/2023 14:24

Studio all'Ers, 'anche riacutizzazione moderata, non solo con ricovero, aumenta mortalità'

"Sempre di più emerge l'importanza di una valutazione olistica del paziente con Bpco", la broncopenumopatia cornica ostruttiva, "considerando che la patologia respiratoria ha effetti estremamente significativi anche sull'apparato cardiovascolare". Così Fabiano Di Marco, ordinario di Malattie dell'apparato respiratorio al Dipartimento di Scienze della salute dell'università degli Studi di Milano, presidente eletto della Società italiana di pneumologia (Sip-Irs) e direttore dell'Uoc di Pneumologia dell'Asst ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, commentando i risultati dello studio Exacos-Cv presentato al Congresso internazionale della European Respiratory Society (Ers) che si è svolto a Milano.

Si tratta di "uno studio molto grande, su decine di migliaia di pazienti con Bpco di 4 nazioni (Spagna,  Olanda, Canada e Francia) - spiega Di Marco - che ha aggiunto dati molto importanti. Ha mostrato - riferiscde l'esperto - che dopo un ricovero per Bpco riacutizzata c'è un aumentato rischio di mortalità cardiovascolare a un anno. Ma il nuovo dato sorprendete, e allarmante, è che anche per le riacutizzazioni moderate - quelle che trattiamo in ambulatorio 'banalmente' con un antibiotico e cortisone - aumentano il rischio di mortalità cardiovascolare nel primo mese".

pubblicità

La Bpco, ricorda Di Marco, "comprende la bronchite cronica ostruttiva e l'enfisema  polmonare, che sono le due principali patologie respiratorie che hanno molte caratteristiche in comune e sono legate al fumo di sigaretta. La Bpco colpisce soprattutto fumatori o ex fumatori con più di 40 anni. Il prototipo del paziente è quindi quello dell'uomo e della donna - visto che l'abitudine tabagismo è molto diffusa anche tra le donne - che hanno fumato, o continuano a fumare, e che hanno sostanzialmente mancanza di fiato durante gli sforzi (molti si sottraggono allo sforzo e quindi non lo sanno), tosse cornica, magari mattutina, con espettorato". La diagnosi di Bpco "si fa con la spirometria - prosegue lo specialista - Questo è l'esame di riferimento", senza "non si può sapere di avere questa patologia, che colpisce più di 3 milioni di italiani e che, da sola, costituisce il 50% di mortalità per patologia respiratoria". Il dato va considerato in un'area che comprende anche malattie come "il tumore del polmone e le polmoniti, patologie estremamente diffuse. Ahimè - osserva lo pneumologo - c'è anche una sovradiagnosi: ci sono pazienti che vengono definiti" affetti da "Bpco perché fumatori o ex fumatori che hanno mancanza di fiato, ma senza la spirometria non possiamo essere certi che abbiano la patologia".

I pazienti con Bpco, puntualizza Di Marco, "hanno alcuni sintomi e aspetti clinici che riguardando la mancanza di fiato sotto sforzo. Nella nostra società si possono anche non fare sforzi, quindi i fumatori tendono a scotomizzare questo sintomo perché evitano lo sforzo. I rischi sono quelli di avere bronchiti che chiamiamo riacutizzazioni", condizioni che mettono la persona con Bpco "a serio rischio. Se il paziente infatti deve essere ricoverato, ha un 20% di mortalità nel primo mese: parliamo di numeri enormi", rimarca l'esperto.

Negli ultimi tempi, conclude il presidente eletto Sip-Irs, "abbiamo scoperto", e confermato dallo studio appena presentato, "che questi episodi di riacutizzazioni di bronchite aumentano la mortalità che, spesso, è di natura cardiovascolare. I due organi vivono a stretto contatto e una patologia respiratoria come una bronchite aumenta il rischio, a breve o lungo periodo, di avere problemi cardiovascolari", ma "anche nelle forme moderate".


Commenti

I Correlati

L’iniziativa è nata da una collaborazione tra la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale Milano, i medici dell’Heart Valve Center dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano e la Fondazione Alfieri per il Cuore

Maria Pia Hospital di Torino riferimento per la cardiochirurgia e per le procedure “bloodless”, che permettono un risparmio di sangue con vantaggi per il paziente Ad eseguire l’intervento è stata l’équipe guidata dal dott. Mauro Del Giglio

Allo studio sulla relazione tra malnutrizione e riabilitazione dopo un ictus il Premio Gianvincenzo Barba al Congresso Nazionale SINU

Lo rivela lo studio Rwe Exacos-Cv (EXACerbations and their OutcomeS - CardioVascular an observational cohort study using Italy Healthcare Claims Database), pubblicato sull''European Journal of Internal Medicine'

Ti potrebbero interessare

L’iniziativa è nata da una collaborazione tra la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale Milano, i medici dell’Heart Valve Center dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano e la Fondazione Alfieri per il Cuore

Maria Pia Hospital di Torino riferimento per la cardiochirurgia e per le procedure “bloodless”, che permettono un risparmio di sangue con vantaggi per il paziente Ad eseguire l’intervento è stata l’équipe guidata dal dott. Mauro Del Giglio

Lo rivela lo studio Rwe Exacos-Cv (EXACerbations and their OutcomeS - CardioVascular an observational cohort study using Italy Healthcare Claims Database), pubblicato sull''European Journal of Internal Medicine'

Fimognari: “L’insufficienza respiratoria acuta deriva da numerose patologie scatenanti, a partire dallo scompenso cardiaco. È pertanto assai diffusa e porta tante persone ad accedere al PS in condizioni di gravità"

Ultime News

Aggiornato il simulatore, per la vecchiaia 67 anni fino al 2028

Il taglio si farà sentire per chi lascerà il lavoro dal gennaio 2025 grazie al meccanismo che adegua i criteri di calcolo dell’assegno ogni biennio sulla base delle aspettative di vita

L'équipe guidata da Antonio Bozzani, direttore della Chirurgia Vascolare del San Matteo, è la prima ad aver contribuito con l'arruolamento di due pazienti, entrambi pavesi di 72 e 85 anni

"Alcune norme rispondono parzialmente alle nostre richieste, altre sono da emendare"